Aree idonee Puglia, proseguono le audizioni sul disegno di legge

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Ieri le Commissioni IV e V del Consiglio regionale della Puglia hanno svolto, in seduta congiunta, la seconda fase di audizioni in relazione al disegno di legge “Individuazione delle superfici e delle aree per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili in attuazione dell’art. 20, comma 4, del dlgs 8/11/21, n. 199 e dell’art. 3, comma 1, del decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica del 21/06/24 (Disciplina per l’individuazione di superfici e aree idonee per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili)”, ovvero il ddl aree idonee.

Nella nota del consiglio regionale relativa alla seduta si legge che sono stati ascoltati i rappresentanti delle organizzazioni di categoria del settore agricolo, dei Consorzi di bonifica, di Legacoop Puglia e dei Parchi e delle Riserve naturali.

Per Confagricoltura Puglia è intervenuto Luca Lazzaro che ha chiesto un’accelerazione dell’iter per gli impianti agrivoltaici per andare incontro alle esigenze degli imprenditori agricoli introducendo anche un limite rispetto alla quantità di energia.

Per Coldiretti Puglia ha parlato Pietro Spagnoletti, rilevando l’opportunità di prestare particolare attenzione al suolo ed evitare il depauperamento del territorio e di considerare come aree non idonee quelle in cui ricadono attività agrituristiche.

Alfonso Guerra di Copagri si è espresso favorevolmente alla bozza del ddl, richiamando l’attenzione alla speculazione del terreno, chiedendo una più chiara specificazione agli impianti con moduli a terra da installare nelle aree individuate all’articolo 3 come superfici idonee classificate aree agricole.

Per Carmelo Rollo di Legacoop Puglia manca l’impegno a promuovere le costituzioni delle comunità energetiche, sollecitando una maggiore attenzione sulla tematica. Necessaria per Rollo anche la previsione da parte della Regione di uno strumento di verifica per l’attuazione della legge.

Raffaele Fattibene, del Consorzio per la Bonifica della Capitanata, ha evidenziato la necessità di regolamentare la fattispecie relativa al fotovoltaico galleggiante su invasi e vasche di irrigazione dato che come Consorzio hanno avuto richieste di questo tipo.

I rappresentanti per il Parco regionale Dune costiere, la Riserva naturale Bosco delle Pianelle, il Parco terra delle Gravine e il Parco regionale Fiume Ofanto hanno chiesto di rivedere il limite posto di 500 metri allargando le aree di rispetto ritenute insufficienti per tutelare le condizioni necessarie a garantire la salvaguardia della biodiversità.

“Tra i punti del ddl su cui chiediamo di porre la massima attenzione c’è il parere paesaggistico non vincolante per la procedura autorizzativa degli impianti sulle aree idonee, la sola esclusione di impianti fotovoltaici con moduli collocati a terra nelle zone agricole e il limite di soli 500 metri attorno alle aree naturali, insufficiente per la loro tutela, come evidenziato anche oggi in audizione. Riteniamo vada esaminata anche la norma transitoria in un senso maggiormente restrittivo”. Lo ha dichiarato il consigliere Marco Galante (M5S) a margine delle audizioni.

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