UE, la Commissione propone di riformare il mercato dell’energia elettrica e favorire le rinnovabili

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La Commissione europea ha presentato la sua proposta per riformare l’assetto del mercato dell’energia elettrica dell’UE, fondata su prezzi dinamici, contratti a lungo termine, fornitori di ultima istanza e un aumento del 300% delle rinnovabili entro fine decennio.

La riforma – che dovrà essere discussa e approvata dal Parlamento europeo e dal Consiglio – prevede la revisione di diversi atti legislativi dell’UE, in particolare il regolamento e la direttiva sull’energia elettrica e il regolamento REMIT.

“Introduce misure tese a incentivare i contratti a più lungo termine con produttori di energia non fossile e ad apportare al sistema soluzioni flessibili più pulite in concorrenza col gas, come la gestione della domanda e lo stoccaggio,” dice la Commissione, sottolineando l’importanza della trasparenza nella definizione dei contratti.

L’obiettivo della riforma è un approvvigionamento energetico sostenibile e indipendente per l’UE così che l’industria europea possa rifornirsi di energia elettrica da fonti rinnovabili non fossili “a prezzi calmierati”. I prezzi che la Commissione vuole sono prevedibili a lungo termine, ma dinamici. Questo permettere ai consumatori di approfittare della variabilità dei prezzi e consumare l’energia elettrica nelle fasce orarie in cui costa meno.

La proposta prevede anche la revisione delle norme sulla condivisione delle energie rinnovabili: i consumatori potranno investire in parchi solari o eolici e vendere anche ai vicini l’elettricità in eccesso generata da impianti solari su tetto.

“Per conseguire gli obiettivi in materia di energia e clima, dovremo triplicare la diffusione delle rinnovabili entro la fine del decennio”, spiega la Commissione.

La Commissione parla anche dei fornitori, con un nuovo ruolo di fornitori di ultima istanza. “La riforma mira a promuovere la stabilità dei prezzi riducendo il rischio di fallimento dei fornitori, i quali saranno tenuti a gestire i rischi di prezzo quantomeno entro i volumi dei contratti a prezzo fisso, così da essere meno esposti alle impennate e alla volatilità del mercato. La proposta impone inoltre agli Stati membri di designare fornitori di ultima istanza in modo che nessun consumatore resti senza energia elettrica”.

Per tutelare la stabilità delle entrate dei produttori di energia e proteggere l’industria dalla volatilità dei prezzi, il sostegno pubblico a nuovi investimenti nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili dovrà assumere la forma di contratti bidirezionali per differenza, mentre gli Stati membri dovranno destinare i ricavi in eccesso ai consumatori.

La proposta attribuisce poteri di monitoraggio dell’integrità e della trasparenza del mercato dell’energia all’ingrosso all’Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia (ACER) e alle autorità di regolamentazione nazionali.

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