Calore: fotovoltaico e accumulatore termico costano 20-40% in meno del gas, dice Brenmiller

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L’accumulo di energia termica sta guadagnando terreno negli ultimi due anni, in quanto gli obiettivi di energia rinnovabile stanno crescendo e i consumatori di energia sono alla ricerca di alternative alle fonti e ai sistemi energetici consolidati.

“Il calore potrebbe essere prodotto collegando i campi fotovoltaici con il nostro accumulo termico, a livello locale, senza aggiungere stress alla rete. Ciò contribuirebbe all’installazione di un maggior numero di fonti rinnovabili”, ha detto Doron Brenmiller, Chief business officer di Brenmiller Energy, a pv magazine Italia.

L’azienda israeliana sta collaborando con le imprese che cercano una maggiore flessibilità sia per gli impianti esistenti che per quelli nuovi. La maggiore flessibilità implica la possibilità di fornire più servizi alla rete, consentendo quindi un aumento delle energie rinnovabili, ha affermato Brenmiller.

“L’energia termica sta crescendo soprattutto in Europa, a causa dell’attuale situazione di volatilità dei prezzi dell’energia. Vediamo il continente come il principale mercato per l’accumulo di energia termica, in quanto sta cercando di sostituire i combustibili fossili, soprattutto il gas naturale. Nel breve termine, i nostri sistemi sono importanti per lo più per la decarbonizzazione della produzione del calore”, ha spiegato Brenmiller, aggiungendo che gli Stati Uniti sono il secondo mercato più grande dopo l’Europa.

Secondo l’azienda, il costo di capitale degli accumulatori termici varia da 30 euro/MWh a 70 euro/MWh, a seconda della scala del sistema di stoccaggio.

“In termini di costo del calore, il costo attuale della produzione di calore dal gas naturale nell’Ue è di circa 70 euro/MW termico (compresi i costi della CO2). Utilizzando il fotovoltaico abbinato al nostro sistema accumulatore termico (bGen) possiamo offrire un risparmio del 20%-40% rispetto agli attuali costi del calore basato sul gas naturale. Con il nostro sistema possiamo anche fornire servizi di rete aggiuntivi per migliorare ulteriormente la nostra offerta”.

Accumulatori termici in Italia

Enel ha installato un accumulatore termico Brenmiller da 24 MWh nella sua centrale di Santa Barbara, in Toscana. L’azienda israeliana ha dichiarato che si tratta del primo caso al mondo di un sistema accumulatore termico collegato a una centrale termoelettrica operativa.

L’accumulo di energia termica contribuisce alla decarbonizzazione dei processi industriali, ma potrebbe anche aiutare a riequilibrare il mercato nei momenti di alta generazione rinnovabile, afferma Brenmiller.

“L’Italia è un grande consumatore di energia termica e sta installando sempre più energia rinnovabile. L’esigenza di stoccaggio nasce sia per fornire calore pulito che per riequilibrare la generazione rinnovabile”, ha detto Brenmiller, aggiungendo che l’Italia è un attore rilevante anche grazie a Enel. L’azienda romana potrebbe sfruttare la sua posizione geografica per implementare nuove soluzioni tecnologiche in aree remote.

“L’Italia ha il ruolo di esportare questo tipo di tecnologia, non solo a livello nazionale, ma anche a livello globale, soprattutto in America”, ha suggerito Brenmiller.

Secondo l’amministratore delegato dell’azienda israeliana, l’accumulo di energia termica non è in competizione con l’idrogeno, in quanto l’elettrificazione del calore è già disponibile mentre non esiste ancora un mercato dell’idrogeno verde. “In futuro, assisteremo a un mix di tecnologie concorrenti”.

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