Accumuli e CER pronti per una nuova transizione

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Le sfide che la filiera dovrà affrontare sono molteplici, ma tra di esse ve ne sono di nuove: di natura tecnologica come l’agrivoltaico e l’eolico offshore, in particolare quello galleggiante; di natura sistemica come l’adeguatezza e flessibilità fornita dai sistemi di accumulo; e di natura partecipativa come le comunità energetiche rinnovabili (CER).

Con le CER passeremo da un’iniziativa individuale ad una collettiva, creando nuovi legami tra i membri di una comunità locale e un nuovo senso di appartenenza alla comunità stessa. Tutti i cittadini potranno far parte di una CER e beneficiarne, indipendentemente dal reddito e dalle loro condizioni sociali. Anzi, quanto più un utente consuma quando un impianto produce l’energia elettrica tanto più beneficio economico apporta alla CER e a sé stesso.

Tuttavia, non sarà affatto facile aggregare una molteplicità di attori eterogenei, come dimostrano i risultati sino ad oggi conseguiti con la normativa sperimentale del DL Milleproroghe 2019. Il GSE, alla data del 15 giugno 2023, aveva accolto richieste per 21 comunità comprendenti 28 impianti fotovoltaici, per una potenza complessiva di circa 430 kW, e 53 gruppi per l’autoconsumo collettivo in edifici e condomini per un totale di 67 impianti fotovoltaici e una potenza complessiva di circa 1,1 MW.

L’impiego dei sistemi di accumulo di taglia medio/piccola nelle CER sembra essere prematuro. Ad oggi il GSE non ne registra alcun impiego. E non sembra che al momento ci siano rosee previsioni con il nuovo quadro normativo delle CER, a meno che gli operatori di mercato propongano alla comunità energetica di offrire servizi di flessibilità al sistema elettrico. È più plausibile che una spinta ai sistemi di accumulo arrivi dai meccanismi di transizione che il MASE individuerà per porre fine allo Scambio sul posto degli impianti rinnovabili esistenti.

In Italia sono stati installati circa 400.000 sistemi di accumulo con potenza e capacità complessive rispettivamente di 3 GW e 5 GWh, ma solo un numero molto esiguo partecipa al mercato dei servizi di dispacciamento (MSD) per fornire servizi di flessibilità. Promuovere tecnologie che forniscano flessibilità al sistema elettrico italiano e contemporaneamente migliorino le performance economiche dell’investimento è uno dei prossimi passi da compiere. Ci riferiamo all’utilizzo di tecnologie quali i sistemi di accumulo, dispositivi per la lettura in tempo reale dei dati delle unità di consumo e di produzione, e le piattaforme di gestione intelligente dell’energia.

Le imprese di ANIE sono in grado di fornire queste tecnologie ed i servizi ad essa connessi, creare giuridicamente la CER, finanziarne gli investimenti, effettuare servizi di gestione della CER e manutenzione degli impianti FER, ottimizzare ed efficientare l’uso dell’energia.

di Michele Lafronza, ANIE Rinnovabili

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