AIAS: Se non è sostenibile, a noi non piace

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Nel contesto di una cornice normativa ancora in evoluzione, ed in vista dei cospicui investimenti legati all’agrivoltaico, lo sforzo dell’Associazione Italiana Agrivoltaico Sostenibile (AIAS) per il 2024 è fornire delle direttrici per concepire soluzioni per l’agrivoltaico attraverso un protocollo di sostenibilità volontario da applicare a progetti e produzioni agricole.

Il valore della componente agricola è un argomento importante nelle discussioni di AIAS. Non si tratta di un tema marginale, considerando le proteste degli agricoltori in alcuni Paesi UE e le relative ripercussioni politiche che non devono essere sottovalutate.

In questa fase di avvio dell’agrivoltaico, che non può che essere una transizione da una vecchia a una nuova mentalità, molte energie sono state spese per consolidare una definizione di agrivoltaico che conciliasse diversi punti di vista e gli interessi di molti stakeholders.

Dalla sua fondazione, AIAS ha lanciato il testimone oltre questo primo obiettivo, cercando di contribuire a valorizzare ogni apporto positivo che l’agrivoltaico possa offrire nel quadro della transizione energetica del nostro paese. Per questo, abbiamo scommesso sull’idea di un agrivoltaico sostenibile e non su quella di un non meglio definito agrivoltaico.

Ma cos’è sostenibile quando parliamo di agrivoltaico? La nostra associazione intende dare dei suggerimenti con il protocollo di certificazione volontaria che sta mettendo a punto, con la partecipazione corale dei nostri soci che stanno condividendo esperienze e professionalità nei vari gruppi al lavoro in questo momento. Abbiamo infatti una serie di professionalità che lavorano insieme e creano “ricette” per armonizzare tutti gli ingredienti di questo tema. Senza queste l’agrivoltaico non sarà sostenibile.

AIAS è un luogo in cui si “pensa” e si “racconta” l’agrivoltaico per superare quanto sappiamo in nuove visioni. Nei prossimi mesi daremo voce all’esperienza dei nostri soci; organizzeremo convegni ed eventi di formazione importanti e presenteremo la nostra proposta per l’agrivoltaico sostenibile.

Parteciperemo in vari ruoli e con vari contenuti ad una serie di eventi. Abbiamo per esempio partecipato a Fieragricola 2024, tenutasi a Verona dal 31 gennaio al 3 febbraio. Abbiamo partecipato a K.EY – The Energy Transition Expo, in occasione del quale abbiamo organizzato il convegno “Il valore dell’agrivoltaico sostenibile, dimensioni e metriche”. Torneremo poi a Rimini per partecipare con un evento di formazione per gli agronomi al primo salone dell’agrivoltaico che si terrà in occasione di Macfrut 2024, dal’8 al 10 maggio presso l’Expo Centre.

Nel frattempo, in aprile, terremo l’assemblea dei soci della associazione dove presenteremo altre iniziative per aggregare voci, creare contatti e permettere la collaborazione tra diverse professionalità. Questo avverrà su base volontaria, ma con un forte supporto da parte di diverse organizzazioni e società, non solo italiane.

Ricordiamo, infatti, che abbiamo siglato di recente un protocollo d’intesa per collaborare con i nostri omologhi francesi e tedeschi. Perché l’agrivoltaico, sebbene definito da leggi e regole nazionali, può e deve essere un fenomeno europeo. Lo è già, perché la ricerca supera facilmente i confini nazionali. E lo stiamo già vedendo ora, con studi di architettura italiani che lavorano all’estero o capitali esteri che investono in Italia.

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