Intervista: tra membrane e ancoraggi, il ruolo del tetto nell’installazione di impianti fotovoltaici

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Derbigum Italia, con sede a Castel Guelfo di Bologna, ha una lunga storia nel settore delle impermeabilizzazioni, con radici che risalgono al 1967, quando in Italia viene ideata l’innovativa membrana Derbigum. Nel 1978, l’azienda belga Imperbel avvia la produzione industriale di questa membrana nello stabilimento di Perwez, in Belgio, consolidando il marchio a livello internazionale. Derbigum Italia ha iniziato a lavorare nel settore fotovoltaico nel 2007, sviluppando soluzioni integrate per l’efficienza energetica.

Ecco l’estrema sintesi di una lunga storia e un notevole know-how per il quale pv magazine Italia ha intervistato Franco Villa, Country Manager Derbigum Italia.

Franco Villa, Country Manager Derbigum Italia

“L’installazione degli impianti fotovoltaici in copertura è la soluzione più logica e sarà sempre più richiesta. Il nostro obiettivo è sensibilizzare sull’importanza di prevedere una copertura efficace anche dal punto di vista impermeabile, l’unica modalità con la quale un impianto fotovoltaico può svolgere pienamente il suo ruolo per tutta la sua aspettativa di vita”.

Tra i prodotti innovativi del passato dell’azienda vi era il Derbisolar, un modulo fotovoltaico accoppiato direttamente alla membrana impermeabilizzante. “Sebbene questo prodotto non sia più in produzione, ha rappresentato un’importante tappa nell’evoluzione dell’azienda verso soluzioni sostenibili”.

Villa spiega che oggi Derbigum Italia, dotata di una rete di applicatori su tutto il territorio nazionale, ha certificazioni che attestano una resistenza fino a 40 anni e garanzie su prodotto e posa fino a 20 anni.

 Tetto ed efficienza energetica

“Spesso lo si sottovaluta, ma il tetto è il cuore pulsante di un edificio”, afferma Villa, aggiungendo che i tetti valorizzano gli edifici costituendo nuovi spazi da sfruttare, ad esempio per il fotovoltaico, i giardini pensili, l’acquaponica e i blue green roof. “Pochi sanno che oltre il 50% dei contenziosi in edilizia derivano proprio dalle impermeabilizzazioni”.

“Le normative relative agli aspetti energetici dei fabbricati, si sono evolute negli anni e in particolar modo hanno subito un’accelerazione negli ultimi 15. Pertanto, la manutenzione dei vecchi fabbricati richiede anche una rivalutazione energetica. Per quanto riguarda il tetto viene eseguita attraverso la posa in opera di nuovi isolanti ad alte prestazioni e spessori, su cui deve essere installata una nuova impermeabilizzazione”.

Al miglioramento dell’efficienza energetica di un fabbricato, contribuisce – ça va sans dire – anche la posa di un impianto fotovoltaico. “Tutti questi elementi devono essere realizzati rispettando le normative di sicurezza antincendio, la resistenza a compressione e la corretta posa dei moduli fotovoltaici sul manto impermeabile per impedire problemi di infiltrazione”.

Inoltre, Villa precisa che è fondamentale salire sul tetto per la manutenzione almeno 2 volte all’anno, prima dell’inverno e alla fine dell’inverno, per controllare lo stato della copertura, osservarla, pulirla, rimuovendo foglie o qualsiasi cosa possa essersi accumulata, in modo particolare negli scarichi di deflusso delle acque meteoriche.

Membrane per impianti fotovoltaici

Quando si decide di installare un impianto fotovoltaico è fondamentale effettuare preventivamente una valutazione dello stato della copertura, in modo da capire se sia necessario rifare l’impermeabilizzazione.

“Un nuovo impianto resterà in opera per almeno 20 anni e non permetterà facilmente operazioni di manutenzione o rifacimento dell’impermeabilizzazione senza dover essere rimosso, con tutte le complicazioni che questa operazione implica”.

Villa sottolinea che non tutte le membrane sono adatte per accogliere gli impianti fotovoltaici e spiega che il pacchetto di copertura presente sul tetto deve essere classificato con una resistenza al fuoco esterno di tipo B-Roof t2, t3, t4, secondo la norma EN 13501-5, attuata dalla circolare dei Vigili del Fuoco del maggio 2012.

Derbigum, per esempio, offre diverse membrane inserite nei pacchetti classificati al fuoco secondo le normative vigenti, tra cui Derbicolor FR PV Brite, studiato appositamente per l’installazione di impianti fotovoltaici in copertura. Si tratta di una membrana bianca altamente riflettente che apporta una quantità di luce maggiore ai pannelli fotovoltaici e li fa lavorare ad una temperatura di esercizio più bassa, aumentandone la resa.

L’importanza del corretto ancoraggio

“Quando si installa un impianto fotovoltaico, bisogna anche prevedere sistemi di ancoraggio dello stesso che non danneggino il sistema impermeabile”. Il Country Manager racconta che Derbigum, produce e commercializza diversi sistemi per l’ancoraggio degli impianti fotovoltaici in copertura, che prevedono o meno l’attraversamento dell’impermeabilizzazione, a seconda dei casi. Tra i prodotti ci sono il sistema Derbifix per le membrane impermeabili della linea Derbigum e il sistema Vaefix per le membrane sintetiche della linea Vaeplan.

“Si tratta di profili metallici progettati ad hoc che, applicati contestualmente all’installazione della membrana, permettono di non forarla, evitando così eventuali sigillature e assicurando il miglior ancoraggio possibile dell’impianto al tetto. Questo sistema permette di ridurre notevolmente i carichi in copertura dovuti alle zavorre che sono spesso utilizzate per ancorare l’impianto fotovoltaico”.

Le zavorre causano spesso problematiche al pacchetto termo-impermeabile di copertura come schiacciamento dell’isolante, scarso deflusso dell’acqua meteorica con relativa sedimentazione e aumento dei pesi in copertura, non ideali in caso di sisma.

Tetto e fattori determinanti per i pannelli solari

“È l’inclinazione del tetto a incidere maggiormente nella valutazione di un impianto”. Quando i tetti sono piani o hanno una leggera inclinazione, i pannelli possono essere installati vincolandoli alla copertura semplicemente con un sistema di
zavorre, che tramite il loro peso garantirà che non si spostino

“Invece quando i tetti sono inclinati i pannelli devono essere ancorati alla struttura tramite fissaggi meccanici e ancoraggi dedicati per evitare che scivolino in basso, costituendo un grande rischio per cose e persone. È importante notare che spesso c’è necessità di evitare ulteriori carichi alla struttura portante ed in questi casi il ruolo del manto impermeabile può diventare anche quello di vincolare l’impianto fotovoltaico”.

Tra i principali fattori che possono emergere con tetti non adeguati, Villa parla in primis del rischio incendio. “Se su un tetto è presente un’impermeabilizzazione non classificata B-Roof t2, t3, t4, in caso di guasto dell’impianto e di innesco di un incendio, questa non limiterà la diffusione delle fiamme”.

Casi applicativi

Abbiamo chiesto a Villa di raccontarci qualche significativo esempio di installazione di mebrane funzionali all’installazione di impianti fotovoltaici.

“Per Metelli, azienda del settore automotive in provincia di Brescia, abbiamo realizzato l’impermeabilizzazione di 10.000 mq con la membrana Derbicolor FR PV, classificata al fuoco broof T2, per permettere all’azienda la successiva installazione dell’impianto fotovoltaico. Il lavoro è stato coperto da garanzia su prodotto e posa in opera della durata di 15 anni”.

Inoltre, su una porzione di 1.800 mq del Conad “Le Colline” di Reggio Emilia, è stato installato un impianto fotovoltaico da 110 kw sul cui tetto è stata installata la membrana impermeabilizzante caratterizzata da un elevato indice di riflettività solare, che a sua volta ospita il sistema di fissaggio Vaefix. “Questo permette di installare l’impianto fotovoltaico senza praticare alcun foro nello strato di impermeabilizzazione per una maggiore sicurezza e tenuta”.

Tra le altre case history ci sono diversi edifici realizzati per Coop, il Campus Bocconi di Milano, realizzato con il Derbibrite NT e la Tetra Pak di Rubiera (RE) con Derbigum SP e Derbibrite NT.

Inoltre, per l’intervento presso la scuola media “Brancati” il Comune di Pesaro ha scelto il manto sintetico riflettente, resistente alla penetrazione delle radici ed al fuoco esterno Vaeplan V FR, in combinazione con i profili Vaefix per la posa di moduli fotovoltaici su falde inclinate.

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