Formazione sul fotovoltaico, al via il master Magites

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Di recente si è tenuta l’inaugurazione del Master Magites, nato con l’obiettivo, sempre più urgente, di formare i professionisti della transizione energetica. “Gestione e Innovazione della Transizione Energetica Sostenibile” è ciò che sta dietro al nome del Master, organizzato dal Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale dell’università Sapienza di Roma.

pv magazine Italia ha intervistato il direttore del Master, il Prof Domenico Borello, anima del progetto formativo. “La transizione è un processo lungo, ancora in corso, e per affrontarlo servono competenze solide, aggiornate e trasversali. Le soluzioni tecnologiche vanno dal fotovoltaico alle altri fonti rinnovabili, dagli stoccaggi allo shift dei combustibili. Occorre saperle integrare e gestire per ridurre davvero le emissioni”.

Prof Domenico Borello, direttore del Master

Il fotovoltaico, sempre più competitivo grazie alla riduzione di costi e ingombri, sarà una delle colonne portanti del percorso. Ma al centro ci saranno anche i temi dell’accumulo, “uno degli aspetti fondamentali del fotovoltaico”, con moduli specifici su idrogeno, batterie e sistemi di pompaggio. L’obiettivo è fornire agli studenti una visione completa, dalla produzione di energia alla sua fruizione intelligente.

Accanto ai moduli “verticali”, dedicati alle tecnologie, il master propone una serie di moduli “orizzontali”, pensati per sviluppare competenze abilitanti: Project Management, sicurezza degli impianti, iter autorizzativi, comunicazione e progettazione europea.

“Il project management sarà il primo modulo ad andare in aula. A guidarlo, un manager di Technip Energies che porterà ai partecipanti la visione e la metodologia delle grandi società di ingegneria. È una competenza trasversale, applicabile a ogni ambito”.

Particolare attenzione anche alla gestione degli iter burocratici, uno degli scogli più ostici per chi vuole realizzare un impianto. “Sapersi muovere tra normative, amministrazioni e procedure è essenziale, ma spesso è una competenza difficile da trovare. Noi vogliamo colmare questo gap”.

Un altro tassello innovativo è il modulo sulla comunicazione dei progetti industriali: “Non basta avere un’idea buona, bisogna anche saperla comunicare nel modo giusto. Per questo abbiamo coinvolto una professionista della comunicazione che guiderà i partecipanti attraverso le strategie per raccontare, spiegare e valorizzare il proprio progetto”.

Il taglio pratico e orientato all’impresa è uno degli elementi distintivi del master. Non a caso, i moduli aziendali sono tenuti da esperti provenienti dal mondo industriale, non accademico. “Se avessimo scritto il programma solo tra docenti universitari, sarebbe stato un percorso accademico. Invece, volevamo creare un ponte vero tra università e impresa”.

Il master prevede un anno di formazione, per un totale di 60 crediti: 40 saranno dedicati alla didattica (fino a settembre) e i restanti 20 saranno ottenuti tramite un’esperienza pratica in azienda, da settembre 2025 a gennaio 2026. “Chi completa il percorso dovrebbe arrivare in azienda già consapevole delle sue dinamiche interne, come acquisti, risorse umane e magazzino, e possa quindi essere subito operativo. L’obiettivo è che venga assunto a tempo indeterminato, senza nemmeno passare dallo stage”.

La platea di riferimento è ampia: si va dai neolaureati ai professionisti in cerca di riqualificazione, fino a dipendenti d’azienda che vogliono aggiornare le proprie competenze. “Il mercato del lavoro ha bisogno di queste figure e continuerà ad averne sempre di più”, sottolinea il Prof. Borello. “Magites è pensato come uno strumento concreto per inserirsi – o reinserirsi – efficacemente in un settore in evoluzione continua”.

Il master è sostenuto da un comitato di indirizzo che comprende docenti universitari, aziende del settore e rappresentanti istituzionali, tra cui Confindustria Energia e realtà del mondo fotovoltaico come EF Solare. Insieme hanno contribuito alla costruzione dei contenuti e alla visione del progetto, un percorso di alta formazione, co-progettato con le imprese, che mira a colmare il mismatch tra offerta e domanda di competenze.

“Lo spirito con cui è stato costruito è quello giusto” conclude Borello. “Mettere insieme sapere accademico e sapere pratico, con l’obiettivo chiaro di formare persone che possano davvero fare la differenza nella transizione energetica”.

 

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