Il PUN italiano ha fatto registrare movimenti inusuali nelle ultime ore, scendendo vicini a zero dalle 10:00 alle 17:00.
“Una possibile spiegazione è che con l’arrivo della primavera la domanda cala, ma anche durante i giorni festivi ladomanda cala (quindi due comportamenti normali). Non sembra niente di nuovo, è il classico scenario che precede i prezzi negativi in altri paesi Europei”, Alessandro Armenia, energy analyst presso Kpler, ha detto a pv magazine Italia.
Con la sola giornata di oggi si è raggiunto oltre il 50% delle ore che, nel 2024, hanno registrato PUN a questi livelli.
“Ci sono state altre 15 ore l’anno scorso con il PUN < 1 €/MWh; è successo anche il primo maggio l’anno scorso all’una. Il prezzo era 1 €/MWh”, ha detto Armenia, suggerendo che il fenomeno sta diventando più ricorrente anche in Italia.
Secondo Italia Solare, non era mai successo che il mercato elettrico italiano avesse registrato prezzi pari o vicini allo zero per otto ore consecutive su tutte le zone del Paese, dalla Sicilia al Nord Italia.
Conseguenze positive e negative, Italia Solare: prova della necessità di investire nella rete
Paolo Rocco Viscontini, presidente di Italia Solare, ha commentato dicendo che la diminuzione dei prezzi è dovuta anche alla produzione fotovoltaica in crescita, con ripercussioni in generale positive. Questo perché “il fotovoltaico riduce le bollette a cominciare dalle imprese che hanno contratti indicizzati al prezzo all’ingrosso”.
Ma rimangono le complessità. Prezzi nulli o, come succede già in alcuni Paesi europei, negativi per un periodo prolungato pongono alcune sfide, sia per il sistema che, eventualmente, per gli investitori.
“In primis, la necessità di investire rapidamente negli accumuli, che permettono di spostare parte dell’energia solare dalle ore centrali verso le fasce serali contribuendo alla sicurezza della rete elettrica”, ha detto l’associazione di categoria guidata da Viscontini.
Italia Solare fa poi riferimento alla delibera Arera 128/2025, secondo la quale vengono estesi a tutti i produttori di energia da fonti rinnovabili non programmabili i rimborsi precedentemente riconosciuti solo ai produttori eolici per la mancata produzione di energia elettrica dovuta alle modulazioni straordinarie a scendere operate da Terna per garantire l’esercizio in sicurezza della rete.
“L’episodio del 1° maggio dimostra che la transizione energetica è già in atto, ma per essere sostenibile nel lungo periodo serve una governance attenta, che in primis passa dalla sicurezza della rete”, conclude Italia Solare in un comunicato stampa.
A febbraio Terna aveva segnalato che, a partire dalla prossima primavera, sarà più comune avvalersi, rispetto agli anni scorsi, delle procedure per il distacco della produzione da fonti non programmabili. Questo anche per evitare prezzi negativi.
I presenti contenuti sono tutelati da diritti d’autore e non possono essere riutilizzati. Se desideri collaborare con noi e riutilizzare alcuni dei nostri contenuti, contatta: editors@nullpv-magazine.com.
Inviando questo modulo consenti a pv magazine di usare i tuoi dati allo scopo di pubblicare il tuo commento.
I tuoi dati personali saranno comunicati o altrimenti trasmessi a terzi al fine di filtrare gli spam o se ciò è necessario per la manutenzione tecnica del sito. Qualsiasi altro trasferimento a terzi non avrà luogo a meno che non sia giustificato sulla base delle norme di protezione dei dati vigenti o se pv magazine ha l’obbligo legale di effettuarlo.
Hai la possibilità di revocare questo consenso in qualsiasi momento con effetto futuro, nel qual caso i tuoi dati personali saranno cancellati immediatamente. Altrimenti, i tuoi dati saranno cancellati quando pv magazine ha elaborato la tua richiesta o se lo scopo della conservazione dei dati è stato raggiunto.
Ulteriori informazioni sulla privacy dei dati personali sono disponibili nella nostra Politica di protezione dei dati personali.