Agrivoltaico entra nel vivo in Italia e Francia, dicono le due associazioni nazionali a Intersolar

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L’agrivoltaico sembra aver aumentato la propria visibilità durante l’edizione in corso di Intersolar rispetto all’anno passato. In aumento il numero degli espositori delle soluzioni di montaggio a Monaco di Baviera. Le società storiche continuano intanto a collaborare.

L’Italia sembra essere il primo mercato a dare risultati in merito, anche se la Francia potrebbe installare fino a 2 GW di agrivoltaico già dal 2026, nonostante le complessità normative.

Secondo l’Associazione italiana agrivoltaico sostenibile (Aias), i prossimi 12 mesi vedranno un fiorire di progetti agrivoltaici, un mix tra quelli supportati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e quelli che non sono considerati agrivoltaici avanzati.

“Ci aspettiamo una crescita dell’agrivoltaico in Italia, anche perché gli sviluppi dell’ultimo periodo sono positivi. Rimangano delle complessità normative da smarcare, aspetto questo particolarmente importante visto il ruolo dell’agrivoltaico che emerge dalle diverse norme passate di recente, vedasi ad esempio il DM Agricoltura e Aree idonee. Gli sviluppi non sono però trascurabili, sia per il supporto derivante dal Pnrr, che per i progetti che sono stati sviluppati di recente. L’agrivoltaico in Italia sta entrando nel vivo di sviluppi importanti”, Giancarlo Ghidesi, co-fondatore di Rem Tec, ha spiegato a pv magazine Italia.

Ghidesi dice che il primo bando agrivoltaico ha fatto emergere delle complessità e che il secondo potrebbe essere ancora più complesso per le tempistiche.

“Sono preoccupato per la buona riuscita del secondo bando. Considerato che i progetti assignatari dovrebbero essere annunciati a settembre per poi essere realizzati entro giugno 2026, è prevedibile che solo progetti di piccola taglia andranno avanti”, ha aggiunto Ghidesi.

Ghidesi, vicepresidente di Aias, auspica una collaborazione tra associazioni europee che porti a una definizione condivisa di agrivoltaico, ma sottolinea allo stesso tempo le diversità dei contesti nazionali.

“I diversi paesi europei presentano situazioni, ambientali, morfologiche culturali e politiche diverse che richiedono necessariamente sviluppi normativi diversi indipendenti tra loro, seppur riferiti a direttive comunitarie”, ha detto Ghidesi.

La Francia potrebbe installare 2 GW di agrivoltaico all’anno

“Penso che la Francia possa installare senza problemi 1 o 2 GW di agrivoltaico all’anno a partire dal 2026. Il 2025 sarà ancora un anno di transizione”, ha detto Xavier Daval, tesoriere dell’associazione francese France Agrivoltaisme.

Secondo Daval, la Francia ha un potenziale enorme.

“Ci dobbiamo ricordare che la Francia è il Paese più grande dell’Unione Europea e che ha una vocazione agricola molto forte. Per questo l’agrivoltaico è un elemento fondamentale per lo sviluppo delle rinnovabili nel nostro Paese”.

L’anno scorso, ad aprile, il governo francese ha pubblicato le norme che definiscono le condizioni per l’installazione di pannelli fotovoltaici nelle aree agricole, tenendo conto del tasso di copertura e della perdita accettabile di resa agricola.

“Gli ultimi mesi sono stati importanti, ma non facili, perché stiamo ancora aspettando le misure per implementare il decreto passato di recente. Per questo gli sviluppi sono stati importanti, ma manca ancora del lavoro”.

I progetti sono già a uno stato avanzato, la sperimentazione in Francia è stata già fatta, dice Daval.

Al momento, però, la politica francese sta anche parlando di limitare le installazioni fotovoltaiche a un massimo di 10 MW, potenzialmente mettendo in discussione anche i progetti agrivoltaici più grandi.

Germania: aumenta l’interessa, ma siamo ancora agli albori

“Il mercato agrivoltaico verticale sta aumentando, ma rimane agli albori. Abbiamo installato 20 MW nel 2023 e 40 MW nel 2024”, Sascha Krause-Tuenker, direttore finanziario (CFO) di Next2Sun, ha detto a pv magazine Italia.

Krause-Tuenker, parte dell’associazione tedesca Verband nachhaltiger Agrar-Photovoltaik (VnAP), si aspetta un accelerazione nei prossimi anni.

“L’interesse sta aumentando, soprattutto in Italia, e questo dipende soprattutto dagli sviluppi normativi”, ha detto il CFO della società tedesca.

Next2Sun ha firmato durante Intersolar un accordo di collaborazione con Huasun Energy per l’uso esclusivo dei nuovi moduli solari a bifaccialità ultraelevata di Huasun nel campo dei sistemi bifacciali verticali in tutta Europa.

“Ciò significa che Next2Sun sarà l’unico fornitore di fotovoltaico bifacciale verticale a utilizzare e commercializzare i nuovi moduli, che hanno una resa molto più elevata, perdite di ombreggiamento molto basse e una durata più robusta rispetto ai moduli precedenti. I nuovi moduli, con una bifaccialità di quasi il 100%, sono particolarmente ottimizzati per i requisiti del fotovoltaico bifacciale verticale in termini di rendimento luminoso e hanno rendimenti particolarmente elevati nelle ore mattutine e pomeridiane quando sono allineati in direzione est-ovest”, ha scritto la società tedesca commentando l’accordo.

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