“Le semplificazioni al permitting hanno funzionato”, favorendo nell’ultimo anno in particolare lo sviluppo del fotovoltaico che fa “la parte del leone” nell’Irex Annual Report 2025. Lo ha spiegato in un’intervista a pv magazine Italia Alessandro Marangoni, CEO di Althesys, durante la presentazione del documento tenutasi mercoledì all’Auditorium del GSE.
Il fotovoltaico guida i numeri non solo sul realizzato, ma anche su tutti i progetti mappati essendo interessato da quasi il 49% del totale delle operazioni. Più del 29% riguardano invece l’agrivoltaico.
“Nella nostra mappatura – ha spiegato Marangoni – abbiamo voluto separare le due aree per evidenziare anche il potenziale, a volte un po’ sottovalutato, dell’agrivoltaico che è invece molto importante”.
Il permitting continua a giocare un ruolo importante, con la differenza rispetto al passato che le semplificazioni hanno funzionato. “Lo vediamo sul tasso di autorizzato rispetto alle richieste degli impianti che godono dei processi semplificati, cioè quelli in PAS sotto i 10 MW, praticamente vengono autorizzate tre quarti delle richieste”, ha detto il CEO di Althesys.
Il problema rivelato dall’analisi della società è che il rapporto si rovescia sui grandi impianti, dove l’autorizzato è molto meno delle richieste.
Lcoe fotovoltaico 2025
Marangoni ha escluso la possibilità che l’aumento dei prezzi dei moduli si rifletta in una flessione delle operazioni fotovoltaiche: “il vero problema sugli utility scale è comunque la parte di permitting”.
“Questo possibile lieve aumento dal punto di vista tecnologico potrebbe essere compensato dal calo del costo del capitale, che è una componente molto importante”, ha spiegato.
Un ragionamento che vale per il 2025, “visto anche quello che è successo negli ultimi anni, francamente non mi azzarderei ad andare al 2030”, ha aggiunto Marangoni.
DM Aree idonee e Tar Lazio
Rispetto alle ultime sentenze e ordinanze del Tar, il CEO, con una risposta volutamente “provocatoria”, ha detto che “tolgono una parte di incertezze perché, come noto, finora le regioni che hanno legiferato sono tre in totale e non proprio a favore dello sviluppo del fotovoltaico. Le altre erano sostanzialmente in stand-by, in attesa proprio dei pronunciamenti della giustizia amministrativa”.
La vera sfida adesso saranno i tempi con cui il ministero riscriverà il decreto e come si incastrerà con le aree di accelerazione. “Questo sicuramente potrà comportare un momento ancora di stasi sul breve periodo”, ha puntualizzato Marangoni.
Agrivoltaico e fotovoltaico galleggiante
Il fotovoltaico galleggiante è ancora “nelle prime fasi di sviluppo”. Ha un potenziale “soprattutto sui bacini chiusi, mentre il fotovoltaico flottante in mare ha un po’ di problemi legati, tra gli altri, alla corrosione e al moto ondoso e di conseguenza anche i relativi costi”, ha spiegato il CEO.
L’agrivoltaico, invece, “non può più essere considerata una tecnologia in fase di sviluppo”.
In merito ai rumor secondo cui molti progetti si ritireranno dal bando Pnrr, Marangoni ha detto che “dipende dai costi a cui sono stati aggiudicati. A valori significativi, o con il riconoscimento del 40% di contributo al Capex, non vedo perché non possano essere realizzati dal punto di vista della sostenibilità economica”.
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