Intervista – Migliorini: fino all’80% dei progetti del decreto agrivoltaico verso la rinuncia a maggio

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Fino all’80% dei progetti che si sono assicurati i fondi PNRR per l’agrivoltaico potrebbero rinunciare. Questo entro maggio, data ultima prevista dal Decreto Agrivoltaico, decreto finalizzato alla realizzazione di almeno 1,04 GW di nuovi impianti.

“Stiamo parlando del 70-75% dei progetti che potrebbe rinunciare ai fondi del PNRR entro maggio, entro maggio c’è la data di comunicare la rinuncia”, ha detto a pv magazine Italia Alessandro Migliorini, direttore e country manager Italia di European Energy.

Il decreto pubblicato a febbraio 2024 prevede infatti che il soggetto responsabile comunichi la rinuncia entro sei mesi dalla pubblicazione della graduatoria, avvenuta a novembre 2024.

“Le problematiche sono di carattere tecnico-burocratico, per lo più la lentezza nel rilascio delle autorizzazioni”, ha detto Migliorini a margine di un evento sull’agrivoltaico organizzato l’ultimo giorno del KEY di Rimini.

Il problema principale al momento, spiega Migliorini dopo una conferenza piuttosto movimentata, è la saturazione della rete. I termini di connessione si sono “allungati in maniera importante”. Si parla anche di anni.

Migliorini, insieme ad altri soggetti, stanno cercando di creare un dialogo tra i soggetti interessati.

“Questo per trovare un’argomentazione comune da portare avanti con gli organi competenti, e quindi con i ministeri, per far si che questo miliardo e passa di PNRR venga utilizzato e non venga bruciato”, ha detto Migliorini.

Il manager genovese spiega poi che gli aggiudicatari stanno considerando alternative per i progetti già approvati. E le tempistiche sembrano favorevoli.

“A maggio ci sarà la prima asta del FerX. Il FerX è più competitivo in termini di asta, ma gli operatori hanno poi più tempo per participare. Questo permette maggiore tranquillità nell’approvvigionamento dei materiali, per esempio”.

Migliorini spiega che proporranno al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase) modi per evitare rinunce di massa.

“Stiamo pensando ad accorgimenti per rasserenare i soggetti che si sono aggiudicati i fondi, proponendo dei requisiti meno stringenti. E parliamo di connessione”.

Il fronte guidato da Migliorini sta ragionando in questi giorni su una misura “appropriata e fattibile”, che rappresenti anche un sistema di garanzia per l’ente che deve sborsare questi fondi europei, quindi vincolati a una data specifica.

“Comunicheremo presto al ministero una serie di proposte. Una potrebbe essere quella di una dichiarazione di fine lavori asseverata da un soggetto terzo che permette di bypassare il problema della connessione, con chiaramente delle conseguenze, sia civili che penali, nel caso di dichiarazioni mendaci”.

Secondo Migliorini, la situazione sta cambiando anche nel mondo dell’agricoltura.

“Nel caso questo decreto fosse un flop, l’immagine del futuro dello sviluppo delle rinnovabili in Italia sarebbe lesa. Anche gli agricoltori vedono grandissime opportunità in questo settore. È solo questione di sedersi al tavolo e capire opportunità di collaborazione e sinergie. Le battaglie ideali non sembrano portare da nessuna parte”.

Fonti spiegano poi a pv magazine Italia che le diverse facce dell’agrivoltaico stanno trovando una quadra, con una serie di appuntamenti in programma tra associazioni di categoria che, negli ultimi mesi, non si sono trovate d’accordo.

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