La ministra per la Transizione ecologica Sara Aagesen ha presentato al Consiglio dei ministri il rapporto del Comitato per l’analisi delle circostanze che hanno concorso alla crisi elettrica del 28 aprile 2025. Il documento conclude che l’incidente ha avuto un’origine multifattoriale, con una serie di eventi che hanno progressivamente squilibrato il sistema e sono culminati nell’azzeramento dell’elettricità peninsulare a causa della sovratensione.
Il governo approverà settimana prossima delle misure che rafforzeranno la rete, aumentando la flessibilità, dando priorità ai consumi industriali e supportando la capacità di stoccaggio. Oltre alle questioni tecniche, il governo dovrebbe puntare anche su nuove interconnessioni, fenomeno per altro già in corso.
“Il Consiglio dei ministri della prossima settimana approverà diverse misure pertinenti”, ha detto Aagesen, parlando di “risposte rapide affinché non si ripeta” il blackout.
Il Comitato, articolato in due gruppi di lavoro, ha analizzato più di 300 GB di informazioni in 49 giorni, quasi la metà della scadenza fissata dall’UE.
“Il primo [gruppo] ha condotto la più grande indagine sulla cybersecurity nella storia della Spagna; con la partecipazione di oltre 75 esperti, ha analizzato 133 GB di dati e ha escluso che l’incidente sia stato il risultato di un attacco informatico, sia alle strutture del gestore del sistema, sia ai centri di controllo, sia ai centri di generazione analizzati”, ha scritto il governo spagnolo.
Eventi
Il Comitato ha individuato la serie di eventi che ha portato al blackout: nei giorni precedenti l’incidente si sono verificate oscillazioni di tensione e la mattina del 28 le tensioni sono variate più del normale; alle 12.03 è stata registrata un’oscillazione atipica di 0,6 Hz, che ha causato forti oscillazioni di tensione per 4,42 minuti.
“Questa oscillazione ha costretto il Gestore di sistema ad applicare le misure protocollate per smorzarla, come l’aumento della maglia della rete – limitata dalla bassa domanda – o la riduzione del flusso di interconnessione con la Francia. Tutte queste azioni hanno smorzato l’oscillazione, ma hanno avuto l’effetto secondario di aumentare le tensioni. Alle 12.16 si è registrata di nuovo la stessa oscillazione, ma più piccola, e alle 12.19 un’altra oscillazione di 0,2 Hz, in questo caso con le solite caratteristiche di questi fenomeni europei. Il gestore del sistema ha applicato le stesse misure di smorzamento, che hanno contribuito anche all’aumento della tensione”, ha detto il governo.
A quel punto tra le 12:32 e 12:33 la tensione ha iniziato a salire rapidamente, portando a una serie di disconnessioni di impianti di generazioni che, per 12 secondi, ha prodotto una reazione a catena, con ulteriori disconnessioni da sovratensione: ogni disconnessione ha contribuito a un ulteriore aumento della tensione.
“Si è verificato anche un calo di frequenza che ha provocato la perdita di sincronismo con la Francia, l’interruzione dell’interconnessione con il resto del continente e l’azzeramento della potenza peninsulare”, ha detto il governo.
La fornitura ha iniziato a essere reintegrata grazie agli apporti di energia provenienti dalle interconnessioni con la Francia e il Marocco e alla produzione di impianti autonomi di avviamento (idroelettrici) nel bacino del Duero. Alle 22:00 quasi il 50% della domanda del Paese disponeva di energia elettrica, e questa copertura è continuata a crescere fino al 99,95% alle 7:00 del 29, riporta il governo.
Cause
Il Comitato ha concluso che, il giorno prima, il gestore del sistema aveva programmato 10 impianti sincroni con la capacità di regolare la tensione il giorno dopo, trattandosi del numero di impianti sinconti più bassi dall’inizio dell’anno.
“Inoltre, molti degli impianti in grado di regolare la tensione – e appositamente remunerati in quanto programmati a tale scopo a causa di restrizioni tecniche – non hanno risposto adeguatamente alle istruzioni del Gestore di sistema di ridurla; alcuni hanno addirittura prodotto energia reattiva, il contrario di quanto richiesto, contribuendo ad aumentare il problema”.
In breve, conclude il governo, le risorse per il controllo della tensione erano carenti, o perché non erano sufficientemente programmate, o perché quelle programmate non le fornivano in modo adeguato, o per una combinazione di entrambi, ma non perché mancassero nel Paese; la capacità di generazione era più che sufficiente per rispondere.
Alla luce delle conclusioni ottenute dall’analisi, il Comitato propone una serie di azioni per evitare il ripetersi di un incidente di questo tipo, tra cui il rafforzamento della supervisione e della verifica del rispetto degli obblighi da parte di tutti gli agenti del sistema elettrico, nonché misure tecniche per rafforzare le capacità di controllo della tensione e di protezione dalle oscillazioni del sistema.
“Fondamentale a questo proposito è l’attuazione dell’OP 7.4. che consentirà agli impianti asincroni di applicare soluzioni di elettronica di potenza per gestire le variazioni di tensione e potrà contribuire a risparmiare sui costi, poiché le tecnologie più competitive entreranno nel sistema”, ha scritto il governo spagnolo, parlando anche delle misure per aumentare la sicurezza informatica.
Commenti
Il GSCC, una rete globale di professionisti della comunicazione nei settori energia/clima, ha riassunto la vicenda sostenendo che il blackout sia dovuto a una cattiva pianificazione, alla mancanza di lungimiranza e agli errori nella gestione della tensione da parte del gestore della rete elettrica spagnola Red Eléctrica e dei grandi produttori di energia.
Paolo Rocco Viscontini, Presidente di Italia Solare, ha sottolineato che il rapporto ha confermato “in modo inequivocabile” che la causa dell’incidente non è riconducibile al fotovoltaico, ma all’incapacità del sistema elettrico di gestire correttamente le tensioni nella rete. Questo è coerente con quanto già sottolineato dal nostro editorialista e membro di Italia Solare Mauro Moroni.
“Il caso spagnolo dimostra che l’integrazione delle rinnovabili richiede reti più moderne e regolazioni adeguate, servono investimenti e pianificazione. In Italia ci stiamo muovendo in questa direzione. Il rafforzamento della rete e l’integrazione degli impianti rinnovabili sono obiettivi già individuati e in parte avviati”, ha detto Viscontini.
Secondo il Global Solar Council, le vecchie reti devono essere aggiornate con nuovi sistemi di controllo della tensione, inverter che formino la rete e batterie di accumulo.
“Questo è ciò che diciamo da anni: è necessario investire nelle reti per aumentare l’energia solare a prezzi accessibili e abbondanti. La Spagna è stata lenta in tutto questo”, ha detto Sonia Dunlop, AD del Global Solar Council.
La Rete Europea dei Gestori di Sistemi di Trasmissione per l’Energia Elettrica (EntsoE) ha ora tempo fino alla fine di ottobre per pubblicare un rapporto più approfondito.
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