pv magazine Italia ha sentito Alessandro Migliorini, direttore e country manager Italia di European Energy, per capire cosa stia succedendo con il Bando Agrivoltaico che, come spiegava lo stesso Migliorini durante il KEY di Rimini, aveva una scadenza importante a fine maggio: la data ultima per comunicare la rinuncia dei primi aggiudicatari. Il bando è stato poi riaperto il 1° aprile 2025, con una scadenza per la seconda parte fissata al 30 giugno 2025.
pv magazine: Sembra che il progetto più grande di tutti abbia lasciato il bando agrivoltaico per poi rientrare nel FerX. È successo in altri casi? È un fenomeno diffuso? Possibile dare una metrica/misura dell’incidenza di questo fenomeno?
Alessandro Migliorini: Non so quanti progetti abbiamo già rinunciato al contributo PNRR; quello che so, perché abbiamo creato una sorta di comitato fatto di circa 800 MM di progetti, è che tutti i progetti per cause differenti (secondary permitting, tempistiche di connessione eccetera) avevano seri problemi nel rispettare i tempi previsti.
In questo momento non è possibile perché alcuni dei progetti, avendo già iniziato i lavori, non potevano più accedere al meccanismo del FerX e pertanto non hanno avuto altra scelta se non quella di proseguire e sperare in condizioni migliorative.
Anche quelli che hanno deciso di non uscire ufficialmente sono bloccati sul permitting secondario o sul finanziamento, spiegano fonti e conferma lei stesso. Se non sbaglio mancano ancora l’atto di impegno e l’atto di obbligo da parte del GSE. Quando dovrebbero essere emessi? E cosa vuol dire praticamente?
Sono, sopratutto l’atto d’obbligo, documenti con cui il beneficiario si impegna a rispettare gli obblighi derivanti dal finanziamento. La sottoscrizione dell’atto d’obbligo è un passaggio fondamentale per la validazione della richiesta di incentivi e per l’erogazione dei contributi.
Sembra anche che non ci sia molta uniformità nella gestione del tema da parte delle diverse associazioni di categoria, o sbaglio? Cosa vuol dire?
Certamente questo è stato uno degli elementi più problematici poiché non c’è stato (o c’è stato in misura molto limitata) un allineamento tra gli investitori e le associazioni che avrebbero dovuto portare all’attenzione delle istituzioni le criticità rilevate sulle tempistiche. Anche per questa ragione come comitato ci siamo dovuti muovere in maniera autonoma per creare un canale di discussione con le istituzioni che, d’altro canto, si sono trovate anche un po’ spiazzate ricevendo input diversi fra loro.
Il Parlamento Europeo sta valutando la possibilità di concedere una proroga di 18 mesi per la spesa dei fondi del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Cosa vorrebbe dire praticamente per il bando agrivoltaico?
Il Parlamento Europeo, pur nella sua scarsa capacità di vincolare le normative nazionali, ha espresso qualche giorno fa preoccupazione attraverso un report votato a larga maggioranza dei componenti nel quale sollecita gli Stati membri a concedere una proroga, sottolineando altresì la scarsa interlocuzione con gli operatori e definendo questa situazione una lezione per il futuro per agire meglio. Sembra che il problema stia nella rendicontazione da parte degli Stati membri sulla distribuzione dei fondi che mi è parso di capire debba essere fatta entro la fine del 2026. Parlamento, Commissione Europea e Stati membri sembrano non essere allineati su questo punto.
Questo vorrebbe anche dire che sarebbe possibile mantenere alti standard per i progetti agrivoltaici, il cui scopo è anche promuovere la ricerca in materia e avanzare la tecnologia? Come mi spiegava, siamo insomma in un momento di confusione piuttosto marcata. Quando potremmo/dovremmo capire qualcosa di più a riguardo?
Ci è stato chiaramente detto che oltre qualche mese aggiuntivo, che non sposta di molto l’asticella, non si può andare sempre a causa della rendicontazione. Si sta pensando di portare il termina per la connessione degli impianti a fine 2027, mantenendo però la fine lavori al 2026, probabilmente agosto.
Altre considerazioni?
Stiamo aspettando anche noi che si faccia chiarezza su diversi punti perché l’agrivoltaico rappresenta certamente una delle principali soluzioni per raggiungere i target e una maggiore indipendenza energetica che, ancor più in questi giorni, sembra essere necessaria alla luce dei conflitti sempre più diffusi.
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