H1 2025, Anie: produzione solare aumenta del 23%, non compensa del tutto diminuzione dell’idroelettrico

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Nel secondo trimestre del 2025 il mercato italiano delle rinnovabili registra un “netto rallentamento”, con un calo complessivo del 29% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A incidere maggiormente è la flessione del fotovoltaico, in diminuzione del 25%. Lo dice Anie Rinnovabili in un rapporto con dati Terna.

“Il residenziale segna un -23%, il comparto C&I scende del 31%, mentre il Large Utility Scale crolla del 48%. Fa eccezione l’Utility Scale, che cresce del 13%, confermandosi come unico segmento in controtendenza”, ha scritto l’associazione aderente a Confindustria.

Circa il 30% della nuova potenza installata proviene da impianti di piccola taglia, sotto i 20 kW, con 52.064 unità connesse. Il 31% è rappresentato da impianti tra 20 kW e 1 MW, pari a 3.183 installazioni. Il 24% origina da impianti compresi tra 1 MW e 10 MW, per un totale di 89 impianti. Il restante 14% proviene da impianti di potenza superiore a 10 MW, con 5 installazioni distribuite sul territorio: due in Sardegna (205 MW complessivi), uno nel Lazio (71 MW), uno in Puglia (12 MW) e uno in Veneto (12 MW).

Rinnovabili in Italia

Nel secondo trimestre 2025 sono stati installati 1.092 MW da fotovoltaico, 84 MW da eolico, 5 MW da idroelettrico e 2 MW di bioenergie, per un totale di 1.183 MW di nuova potenza da fonti rinnovabili. Nel primo semestre del 2025 sono stati installati complessivamente 2,7 GW di nuovi impianti FER.

“Se l’attuale andamento dovesse confermarsi anche nella seconda metà dell’anno, l’Italia potrebbe raggiungere poco meno di 6 GW di nuova capacità installata entro la fine del 2025 e non centrare l’obiettivo previsto dal DM Aree Idonee di 7,2 GW”, ha scritto Anie.

Al 30 giugno 2025 il totale di impianti rinnovabili installati in Italia è di 79,36 GW, distribuiti su 2.006.706 impianti.

Nel primo semestre del 2025 le fonti rinnovabili in Italia hanno coperto il 42% della domanda elettrica finale, con una produzione complessiva di circa 64 TWh su un totale di circa 153 TWh richiesti.

Rispetto allo stesso periodo del 2024, si registra un calo per tutte le fonti ad eccezione del fotovoltaico, che grazie alla nuova capacità installata nel 2024 cresce del 23%, arrivando a 22,1 TWh.

La domanda elettrica resta pressoché stabile, con un lieve incremento dello 0,3%. Il calo dell’idroelettrico, legato a condizioni meteo sfavorevoli, ha inciso in modo significativo sul totale della produzione da rinnovabili e non è stato pienamente compensato dalla crescita del fotovoltaico.

Evoluzione normativa e complessità

Secondo l’associazione guidata dal segretario Michelangelo Lafronza e dal presidente Andrea Cristini, l’evoluzione normativa ha contribuito a inasprire il quadro già caratterizzato da difficoltà autorizzative e di connessione alla rete.

“A ostacolare la realizzazione di impianti a fonte rinnovabile concorrono le difficoltà autorizzative e di connessione alla rete, l’approccio NYMBY dettato dalla diffusione talvolta di informazioni non corrette sul settore, ma soprattutto un quadro normativo in continua evoluzione che non tutela gli investimenti in corso e che, sottoposto alle interlocuzioni con la Commissione Europea, potrebbe subire ulteriori modifiche. Ne sono esempio le recenti vicende di Energy Release, la seconda asta del FER X dedicata al solo fotovoltaico, la revisione del Testo Unico FER, la soluzione alla saturazione virtuale della rete, nonché i ricorsi al TAR, al Consiglio di Stato ed alla Corte Costituzionale in materia di DM Aree idonee e DL Agricoltura”.

Anie considera lo scenario attuale una “situazione esplosiva”, rilevando comunque gli aspetti positivi, specialmente quelli derivanti dalla bozza del nuovo Decreto Energia.

“La clausola di salvaguardia sul diritto alla connessione si estende non solo ai progetti autorizzati, ma anche a quelli che hanno superato positivamente la valutazione ambientale. È un passo avanti, ma non basta. È fondamentale includere anche i progetti validati da Terna, che hanno già ottenuto il benestare al Piano Tecnico Operativo (PTO). Si tratta di attività avanzate, approvate dal gestore elettrico, che meritano tutela per non disperdere tempo e risorse già investite”, ha detto Cristini.

Anie Rinnovabili considera poi che la delibera 339/2025 di Arera, che ha alzato le tariffe premio per gli impianti di potenza ≤ 1 MW che accedono direttamente al DM Fer X transitorio, non considera comunque le dinamiche inflattive occorse negli ultimi mesi e anni.

“La delibera 340/2025 di Arera, invece, dispone l’applicazione a decorrere dal 1° novembre 2025 di alcune misure sanzionatorie, tra cui la sospensione dell’erogazione degli incentivi e la restituzione del valore dell’energia immessa in rete valorizzata a prezzo zonale nei casi in cui il BRP dell’impianto non sia il GSE. Tali misure si applicano solo nei confronti dei 1.183 produttori di impianti FER di potenza > 1 MW esistenti prima della delibera 504/2021 che hanno l’obbligo di installare il CCI (Controllore Centrale di Impianto)”.

Anie invita tutti i soggetti interessati a verificare tempestivamente lo stato di adeguamento dei propri impianti e ad attivarsi per garantire la conformità entro i termini regolatori.

Mercato elettrico

Nel primo semestre 2025 il PUN medio registrato sul Mercato del Giorno Prima (MGP), è stato pari a 119,5 €/MWh, in aumento del 28% rispetto ai 93,7 €/MWh dei primi sei mesi del 2024. Tale incremento è collegato a quello registrato nel settore del gas. Infatti, l’IG Index (l’equivalente nel settore gas al PUN Index del settore elettrico) anch’esso i pubblicato dal GME, ha fatto registrare una crescita del +38% rispetto al primo semestre 2024, mentre la CO2 è aumentata del +11%.

ANIE accoglie positivamente l’attività di monitoraggio condotta da ARERA sugli esiti del MGP per il biennio 2023-2024 (Allegato A della Delibera 302/2025/R/eel) ed auspica che tale attività venga estesa annualmente anche al mercato dei servizi di dispacciamento, oltre al MGP.

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