Energy City Hall (ECH), la prima CER italiana, ha siglato un accordo con privati nel Principato di Monaco e nel Département des Alpes Maritimes (Francia) per realizzare la prima CER transfrontaliera.
“Questo è un accordo, non ancora una CER. L’entità giuridica ECH ha proposto questo progetto e due realtà di real estate hanno aderito. È iniziato questo processo. La differenza rispetto a quello che succede per i progetti europei, è che la CER stessa è il soggetto che promuove. È possibile a livello operativo. La gestione operativa di questi processi verrà portata avanti da Concernet, un’associazione di comunità energetiche, una piattaforma promossa da Energy City Hall, una piattaforma digitale basata su intelligenza artificiale che permette di aggregare le CER”, ha detto a pv magazine Italia Sergio Olivero, presidente del comitato scientifico di ECH e head of Business&finance innovation dell’Energy Center del Politecnico di Torino.

Immagine: Sergio Olivero
ECH e i suoi due partner si incontreranno a breve per parlare dei prossimi passi. Il primo incontro, la prima riunione plenaria operativa, è in programma a inizio ottobre a Montecarlo, spiega Olivero.
A livello operativo, la CER ambisce a costruirsi giuridicamente in circa 12 mesi.
“Intendiamo sentire il GSE [Gestore dei Servizi Energetici] il prima possibile, dipenderà da loro. Chiederemo aiuto su come organizzare la cosa per far confluire i soggetti non italiani nella CER. Se gli enti normativi e regolatori ci daranno le indicazioni, abbiamo l’obiettivo di costituire la prima CER transfrontaliera nel 2026”, ha detto Olivero a pv magazine.
Il secondo passo sarà coinvolgere le CER in Francia e Montecarlo, avendo un ruolo di stimolo rispetto agli enti normativi e regolatori.
“Se i soci esteri possono entrare nella CER secondo le regole italiane, la remunerazione avverrà secondo la normativa. Ma questo è da capire. Non ci sono comunque fondi pubblici al momento, è un esempio di collaborazione tra privati”, ha sottolineato Olivero.
La CER Energy City Hall è già riconosciuta a livello di cabina primaria, secondo le regole tecniche del GSE. Il processo di creazione della CER transfrontaliera potrebbe quindi essere più veloce rispetto alla creazione ex-novo.
“Esiste una CER attiva che propone, dall’altra parte due imprenditori di real estate che fanno rigenerazione urbana: Miky Build di Montecarlo e MC Edil Solutions di Menton. Questi due imprenditori hanno visto un lampo di creatività che gli è piaciuto. La ricarica delle auto elettriche è gratuita a Montecarlo. Questa è un’opportunità. Alcune cose si possono già fare”, ha detto Marco Bailo, Presidente di ECH.
Energy City Hall è stata la prima CER di Italia e adesso di CER ce ne sono tante, sottolineano Bailo e Olivero.
“Quindi ha esaurito un po’ il suo ruolo. Abbiamo quindi provato a dare una base pratica a una possibilità prevista. La direttiva RED 2 e la direttiva 944 del 2019 sono la base, insieme al Clean Energy Package. Queste direttive europee sono state recepite dai due decreti legislativi: il 199/2021 (RED 2) e il 210/2021 (944 del 2019). Il decreto del Ministero dell’Ambiente del dicembre 2023, che rimanda al GSE, definisce esplicitamente la possibilità di creare Comunità Energetiche Transfrontaliere”, aggiunge Olivero.
ECH ricorda che sono alcuni progetti europei che stanno studiando il tema. Eurac ha già pubblicato un rapporto sul tema, ma i problemi rimangono.
“La Francia ha recepito la direttiva europea in un modo diverso da come fatto in Italia”, ha detto Olivero, dicendo che quello che stanno facendo è molto simile a quanto successo con la CER di Magliano Alpi. “Quando siamo partiti dalla CER di Magliano d’Alpi doveva uscire ancora il decreto che recepiva la RED 2, stavamo aspettando ancora le linee guida del GSE. Anche in questo caso siamo partiti in modo pioneristico. Non c’è molta chiarezza. La situazione è analoga. Ci siamo detti: partiamo”.
A parte vendere energia attraverso la CER transfrontaliera, ECH dice che il proprio obiettivo è di stimolare il dibatto.
“Il tema è di far parlare tra loro imprenditori che capiscono l’importanza. Aiutiamo il sistema Italia a scrivere i regolamenti e facciamo anche del business. Non aspettiamo il progetto europeo, cerchiamo di essere concreti da subito”.
I presenti contenuti sono tutelati da diritti d’autore e non possono essere riutilizzati. Se desideri collaborare con noi e riutilizzare alcuni dei nostri contenuti, contatta: editors@nullpv-magazine.com.
Inviando questo modulo consenti a pv magazine di usare i tuoi dati allo scopo di pubblicare il tuo commento.
I tuoi dati personali saranno comunicati o altrimenti trasmessi a terzi al fine di filtrare gli spam o se ciò è necessario per la manutenzione tecnica del sito. Qualsiasi altro trasferimento a terzi non avrà luogo a meno che non sia giustificato sulla base delle norme di protezione dei dati vigenti o se pv magazine ha l’obbligo legale di effettuarlo.
Hai la possibilità di revocare questo consenso in qualsiasi momento con effetto futuro, nel qual caso i tuoi dati personali saranno cancellati immediatamente. Altrimenti, i tuoi dati saranno cancellati quando pv magazine ha elaborato la tua richiesta o se lo scopo della conservazione dei dati è stato raggiunto.
Ulteriori informazioni sulla privacy dei dati personali sono disponibili nella nostra Politica di protezione dei dati personali.