Ieri, in audizione alla Camera in merito allo schema di decreto legislativo di recepimento della direttiva europea RED III (direttiva UE 2023/2413), Italia Solare e Alleanza per il Fotovoltaico in Commissioni riunite (Commissioni VIII – Ambiente e X – Attività produttive) hanno espresso valutazioni tecniche e proposte critiche, puntando su semplificazione e chiarezza normativa.
Italia Solare
Italia Solare, che rappresenta 1500 aziende del settore, in merito al RED III individua aspetti positivi e criticità nello schema di decreto legislativo italiano di attuazione e propone diverse modifiche pratiche volte a migliorare l’efficacia delle norme.
In particolare, apprezza il rafforzamento previsto dell’uso di fonti rinnovabili negli edifici, soprattutto in fase di ristrutturazione degli impianti termici, ma chiede chiarezza sul criterio “ove tecnicamente, economicamente e funzionalmente fattibili”, affinché venga applicato solo alle ristrutturazioni e non ai nuovi edifici.
L’associazione suggerisce che, per impianti di potenza inferiore a 50 kW o appartenenti a Comunità energetiche rinnovabili (CER), i corrispettivi per la garanzia di origine siano ridotti in modo tale da rendere l’acquisizione davvero interessante e conveniente per i produttori. Propone inoltre che la garanzia sia disponibile anche per gli impianti incentivati, almeno per alcuni anni, per stimolare la diffusione delle rinnovabili.
Italia Solare evidenzia anche la necessità che il GSE, nei nuovi compiti di monitoraggio introdotti dal RED III, tenga conto delle principali associazioni del settore, soprattutto nella valutazione delle barriere amministrative che ostacolano la diffusione degli impianti.
Inoltre, suggerisce di definire in modo più preciso cosa si intenda per “vicinanze” degli edifici nella contabilizzazione dell’energia rinnovabile per il calcolo degli obiettivi nazionali, per evitare interpretazioni ambigue e facilitare la pianificazione.
Per quanto riguarda le prescrizioni sulla potenza fotovoltaica da installare negli edifici, Italia Solare propone di aumentare i valori minimi previsti, perché l’efficienza dei moduli è cresciuta notevolmente e ciò permetterebbe di incrementare l’obbligo di installazione senza costi aggiuntivi, solo adeguando i parametri del calcolo.
Infine, sottolinea l’urgenza di sviluppare e dimensionare corsi di formazione obbligatori e periodici per installatori e tecnici del fotovoltaico, data la crescente difficoltà delle aziende a reperire forza lavoro qualificata.
Alleanza per il Fotovoltaico
Accanto alle criticità del correttivo, l’Alleanza per il fotovoltaico – che rappresenta un portafoglio di oltre 30 GW di progetti in corso di autorizzazione – ha invece espresso apprezzamento per il recepimento della direttiva RED III che stabilisce per l’Italia un obiettivo vincolante del 39,4% di energia rinnovabile nei consumi finali entro il 2030, in linea con il target europeo del 42,5%.
Il riconoscimento dello sviluppo delle rinnovabili come attività di prevalente interesse pubblico rappresenta, secondo l’Alleanza, un principio fondamentale per favorire la semplificazione e l’accettabilità dei progetti sul territorio.
“Ciò rappresenta un segnale politico e normativo di grande rilievo, idoneo a incidere in modo favorevole sui procedimenti autorizzativi e sull’accettabilità territoriale dei progetti. La revisione dei meccanismi di incentivazione, con la possibilità di differenziare i regimi di sostegno in funzione della localizzazione e della producibilità, costituisce un ulteriore passo avanti verso un sistema più efficiente e mirato”, afferma l’Alleanza.
Le due associazioni hanno presentato le loro richieste anche in merito al Testo Unico FER.
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