Roseto Valfortore, piccolo comune foggiano dei Monti Dauni, è stato tra i primi in Puglia ad avviare una Comunità energetica rinnovabile (CER). Un’esperienza apripista, oggi ostacolata da problemi infrastrutturali che ne limitano lo sviluppo. Lo spiega a pv magazine Italia Lucilla Parisi, la sindaca del paese, che sottolinea come la mancanza di una cabina di trasformazione Enel impedisca al progetto di raggiungere il pieno potenziale.
“Il nuovo impianto fotovoltaico è stato inaugurato di recente,” racconta la prima cittadina. “Ma non potendo connetterci alla rete per via dell’assenza della cabina, non possiamo ancora ampliare la comunità. È un problema che abbiamo già segnalato a livello nazionale e regionale.”
La criticità principale riguarda l’impossibilità di scaricare in rete l’energia prodotta dai pannelli installati localmente. Per evitare di fermare completamente l’iniziativa, abbiamo realizzato un secondo impianto nella zona industriale di Foggia, dove l’infrastruttura elettrica consente il collegamento.
L’impianto foggiano, di circa 200 kW, è di proprietà comunale al 100% e i proventi derivanti dal GSE confluiranno nelle casse del comune per essere in parte redistribuiti in iniziative a beneficio della comunità energetica. “L’obiettivo rimane quello di far ricadere i vantaggi economici e ambientali sul territorio,” spiega la sindaca, “ma al momento non possiamo coinvolgere direttamente i cittadini nel consumo dell’energia prodotta”.
Parisi spiega che a Roseto Valfortore nel 2023 erano stati installati impianti a tetto per un totale di 30 kW. La mancanza di una cabina di ricezione adeguata costringe a limitare la potenza installata e impedisce di arrivare alle soglie potenzialmente raggiungibili, fino a 1 MW. “È la dimostrazione,” conclude la sindaca, “che le comunità energetiche possono davvero rappresentare una soluzione efficace per i piccoli comuni, ma solo se viene garantito il necessario supporto infrastrutturale. Altrimenti rimangono ottimi progetti, ma solo sulla carta. E il nostro non è un caso isolato”.
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