Pnrr Agrivoltaico, un nuovo fondo presso GSE salverà i progetti fino al 2029

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Tra gli interventi più attesi nel convegno Aias a Roma c’era quello di Fabrizio Penna, Capo Dipartimento Unità di Missione per il PNRR, Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

“Sono 747 i progetti ammessi, per una capacità complessiva superiore ai 2 GW, con 1,1 miliardi di euro di contributi che si possono concedere. Si tratta indubbiamente di un risultato molto significativo”, esordisce Penna.

A questi numeri, tuttavia, si affianca la preoccupazione manifestata da diversi operatori che ritengono i tempi di realizzazione piuttosto stretti e chiedono una proroga di dodici mesi rispetto alla scadenza di giugno 2026. Come conciliare, quindi, questo quadro positivo con le criticità rilevate dal settore?

Penna premette che il contributo del Pnrr all’avanzamento delle rinnovabili è stato rilevante e che la misura dedicata all’agrivoltaico può essere considerata una delle più riuscite.

“Il tema centrale resta il permitting: non tutte le Regioni hanno procedure efficienti. Alcune, come la Campania, sono all’avanguardia; altre hanno introdotto moratorie sullo sviluppo delle rinnovabili. Ci muoviamo quindi in un contesto complesso, dove sostenibilità, territorio e istanze locali spesso tirano la ‘coperta’ in direzioni opposte”.

Penna sottolinea che l’agrivoltaico, in questo quadro, ha però dimostrato un valore aggiunto: grazie anche alla collaborazione con Confagricoltura e Coldiretti, ha saputo coniugare lo sviluppo delle rinnovabili con la cura del territorio, generando un modello di economia circolare con prospettive di lungo periodo.

Riguardo al tema caldo “delle proroghe”, Penna ripete con chiarezza che “il Pnrr non ammette proroghe delle scadenze. Tuttavia, proprio perché alcune misure, in particolare agrivoltaico e biometano, hanno dimostrato alta performance e hanno affrontato criticità oggettive – come permitting e connessioni alla rete –  abbiamo negoziato con la Commissione europea una soluzione”.

Nella proposta approvata preliminarmente dalla Commissione – e in attesa di ratifica definitiva da parte dell’Ecofin – è prevista la creazione, presso il GSE, di un fondo nel quale confluiranno le risorse già destinate alle misure Pnrr. “Questo fondo avrà orizzonte al 2029, consentendo ai progetti già selezionati e approvati di completare il percorso e ricevere i contributi previsti, nel rispetto dei diritti acquisiti”.

Penna aggiunge che attualmente “siamo in una fase delicata: la norma che entrerà nel prossimo decreto-legge Pnrr è in definizione proprio in questi giorni. Ma il messaggio è chiaro: pur senza proroghe formali alle scadenze del Piano, l’agrivoltaico potrà proseguire fino al 2029. È un riconoscimento al settore nel suo complesso: agli imprenditori, agli investitori e, soprattutto, agli agricoltori, che hanno creduto in questo modello e ne hanno compreso il valore strategico”.

In conclusione, la proroga non c’è, ma la misura continuerà.

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