Aree idonee Emilia-Romagna, fino al nuovo DM varranno le norme vigenti

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Preso atto dell’annullamento parziale del DM Aree idonee da parte del TAR Lazio, l’Emilia-Romagna andrà avanti con l’impianto normativo vigente finché non verranno definiti i nuovi criteri a livello ministeriale.

In una circolare data 11 giugno, l’assessora all’Ambiente, Irene Priolo, fornisce “chiarimenti in merito alla disciplina applicabile in materia di localizzazione degli impianti a fonti rinnovabili nel territorio regionale, alla luce dei recenti esiti giurisprudenziali”.

Priolo ricostruisce quanto avvenuto il mese scorso, quando il 12 maggio la giunta dell’Emilia-Romagna ha approvato il progetto di legge sulla “Localizzazione degli impianti alimentati a fonti rinnovabili nel territorio regionale” per poi, il giorno successivo, apprendere che il TAR del Lazio aveva annullato l’art. 7, commi 2 e 3, del decreto ministeriale 21 giugno 2024, ovvero il DM Aree idonee.

“Pertanto, in attesa della ridefinizione dei criteri ministeriali per l’individuazione delle aree idonee e non idonee, nonché della pronuncia della Corte Costituzionale sulle sollevate questioni di legittimità costituzionale – scrive Priolo – occorre ricostruire la disciplina attualmente applicabile nel territorio regionale ai fini della localizzazione degli impianti FER, stante la necessitata sospensione dell’iter legislativo relativo al suindicato progetto di legge regionale”.

Nella circolare l’assessora ricorda anche quali sono nella regione le principali normative preesistenti e che quindi continuano ad avere valenza. Di seguito le riportiamo:

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