Nel mondo della gestione post-installazione degli impianti fotovoltaici, la manutenzione predittiva sta segnando una svolta. Non si tratta solo di una semplice evoluzione tecnica, ma di un cambio di paradigma che, come sottolinea a pv magazine Italia Greenergy, “permette di anticipare il problema prima che si verifichi”. Un approccio che si rivela particolarmente efficace negli impianti di medie e grandi dimensioni, dove “un fermo impianto non programmato può causare perdite economiche particolarmente significative a chi ne è proprietario”.
Greenergy, che offre da sempre servizi di manutenzione preventiva, non nasconde i limiti di questa metodologia: “I controlli periodici, pur fondamentali, si basano sempre, per loro stessa natura, su intervalli temporali fissi e non tengono conto dell’effettivo stato di salute dell’impianto in tempo reale”. Il rischio? “Eventuali guasti imprevisti possono insorgere tra un intervento e l’altro, soprattutto in presenza di fattori ambientali critici o usura accelerata di alcune componenti, come gli inverter o le connessioni elettriche”.
La vera notizia è che la manutenzione predittiva “trasforma la logica di intervento: non più ‘manutenzione a scadenza’, ma manutenzione quando serve davvero”. Un modello già ampiamente adottato in altri settori industriali, che oggi trova nel fotovoltaico un campo di applicazione ideale per chi punta a “ottimizzare la produzione energetica nel lungo periodo”.
Alla base del servizio predittivo – spiega Greenergy – c’è un sistema integrato di monitoraggio avanzato, che si fonda su “sensori di campo collocati sui componenti critici”, “algoritmi di diagnosi per tenere sotto controllo i parametri fondamentali di funzionamento dell’impianto” e “piattaforme cloud che raccolgono i dati raccolti in remoto e li analizzano continuamente per garantire un rapido intervento in caso di anomalie”.
Ogni parametro rilevante – tensioni, correnti, temperature dei moduli e degli inverter, curve di produzione, performance rispetto all’irraggiamento previsto – viene costantemente monitorato. “Quando il sistema rileva una deviazione rispetto ai parametri standard, viene generato automaticamente un alert tecnico e il nostro team avvia un’analisi di approfondimento”. Ma non solo: “Questa infrastruttura di controllo non si limita però a raccogliere informazioni, ma integra modelli previsionali che apprendono nel tempo e migliorano la capacità di predire comportamenti anomali”.
I vantaggi, secondo quanto riportato, sono tangibili: “Si riducono, in modo significativo, i tempi di inattività dell’impianto sul lungo periodo. Intervenendo solo quando serve — e soprattutto prima che il guasto si manifesti — evitiamo fermi impianto prolungati, con impatti positivi sulla continuità della produzione e sul ritorno dell’investimento”. Inoltre, “limitiamo anche gli interventi manutentivi non necessari: nessuna sostituzione prematura, nessun controllo superfluo”.
Dal punto di vista economico, “i risparmi si misurano in due direzioni: da una parte il minor numero di guasti critici, che evitano costose riparazioni d’emergenza; dall’altra una maggiore produzione di energia nel tempo, grazie alla costanza di rendimento dell’impianto”.
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