Il riutilizzo dei pannelli fotovoltaici in Francia, ad oggi, rappresenta circa l’1% della filiera. Soren, l’organizzazione ecologica incaricata della raccolta e del riciclo dei pannelli fotovoltaici nel Paese, vuole portarlo tra il 5 e il 7% nei prossimi anni.
Soren ha istituito un fondo dedicato di 3 milioni di euro da utilizzare nel periodo 2023-2027 per finanziare lo sviluppo del riutilizzo. In occasione della conferenza stampa di presentazione delle attività per il 2024, Soren ha annunciato l’imminente lancio di un invito a presentare progetti per la creazione di 3-4 nuove linee di riciclaggio di moduli.
Attualmente in Francia esiste un solo sito dedicato al riutilizzo: Envie 2E Aquitaine. Gli addetti controllano le condizioni visive dei pannelli in arrivo. Se non ci sono rotture visibili, i moduli passano alla linea di prova, che controlla l’isolamento ed esegue test di elettroluminescenza. Se il test delle prestazioni è conclusivo, Envie 2E rivende i moduli.
Un settore promettente per i siti su larga scala
Sebbene il riutilizzo non passi attraverso i circuiti dell’eco-organizzazione, fa parte di una filiera in cui Soren è coinvolta. L’eco-organizzazione sta anche studiando la cosiddetta raccolta “conservativa”, cioè quella che garantisce le condizioni del modulo dalla raccolta alla destinazione finale. Oggi i pannelli vengono raccolti in condizioni spesso inadatte al riutilizzo. Ad esempio, nei circuiti attuali, un pannello in fondo alla pila sostiene l’intero carico della raccolta e spesso è inutilizzabile perché rotto dal peso.
Per “raccogliere” pannelli che possano essere riutilizzati nel tempo, Soren sta lavorando con l’Istituto fotovoltaico di Francia (Ipvf) a soluzioni che permettano di effettuare test prima della rottura. L’obiettivo è supportare gli operatori in modo che possano identificare i pannelli che possono essere riutilizzati.
Per quanto riguarda gli impianti residenziali o di piccole dimensioni, al momento sono ancora in fase di studio in quanto le soluzioni non sono ancora sufficientemente convenienti.
“Il riutilizzo è interessante su larga scala, ad esempio per il repowering delle centrali elettriche, perché servono gli stessi riferimenti”, ha spiegato Nicolas Defrenne, amministratore delegato di Soren. “Ma oggi i nuovi pannelli sono così economici che è difficile sfruttare il valore di quelli già installati”, ha aggiunto Defrenne.
Una questione è attualmente in discussione con la Dgec: la vendita di un pannello fotovoltaico dovrebbe essere soggetta a un “controllo tecnico”, simile a quello richiesto per la vendita di un’auto usata? Oggi la maggior parte dei flussi legati al riutilizzo sfugge a una chiara regolamentazione. Nella maggior parte dei casi, i pannelli vengono rivenduti senza alcuna certificazione o supervisione, in particolare verso Paesi con requisiti assicurativi meno severi, come l’Afghanistan o il Pakistan, come è stato osservato negli ultimi anni.
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