Francia, rappresentanti eletti generalmente soddisfatti di parchi solari ed eolici nelle loro aree

Share

I sindaci francesi sono generalmente soddisfatti degli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili presenti sul loro territorio. È quanto emerge da un sondaggio condotto da OpinionWay su un campione di 312 rappresentanti eletti che rappresentano i comuni francesi dotati di un impianto solare di oltre un MW, di un parco eolico o di entrambi. “In un contesto di crescente opposizione e disinformazione sulle energie rinnovabili e di una divisione sempre più forte tra energie rinnovabili e nucleare, abbiamo voluto dare voce alle persone che sono le prime ad essere colpite: i rappresentanti eletti”, ha spiegato Stéphane His, presidente dell’associazione Énergies Renouvelables pour tou.te.s, che ha commissionato il sondaggio insieme al centro risorse associativo Observ’ER e alla Fédération nationale des collectivités concédantes et régies (FNCCR).

Lo studio mostra che il 68% dei sindaci è soddisfatto dei parchi solari ed eolici presenti nella propria circoscrizione. Il 19% è neutrale e il 9% è insoddisfatto. Sorprendentemente, l’energia eolica è addirittura superiore al fotovoltaico, con il 70% dei sindaci soddisfatti delle turbine eoliche nella loro area e il 66% di quelli con impianti solari. Un altro segnale è che più della metà dei rappresentanti eletti (57%) è favorevole all’installazione di nuovi parchi eolici, percentuale che sale al 71% per il fotovoltaico. “Questo riscontro positivo è molto più in linea con quello che sentiamo e vediamo quotidianamente sul campo, lontano dal discorso nazionale che suggerirebbe che tutti i rappresentanti eletti sono contrari alle energie rinnovabili”, ha aggiunto Dominique Ramard, vicepresidente della Commissione Energie Rinnovabili e Gestione dell’Energia della FNCCR e sindaco di Saint-Juvat (22).

Oltre al contributo delle energie rinnovabili alla lotta contro il cambiamento climatico, le autorità locali sono particolarmente interessate ai parchi solari ed eolici per i loro benefici economici. Il 55% delle autorità locali ritiene di aver ricevuto entrate dagli impianti di energia rinnovabile, che sono state convogliate nel bilancio operativo della città. Questa percentuale sale al 73% per i parchi eolici, molto di più di quanto avvenga per il fotovoltaico (25%). Questa differenza è dovuta alla struttura dell’imposta forfettaria sulle società di rete (IFER), che si basa sulla capacità installata e sul prezzo per kWh (3,47 euro/kWh per il fotovoltaico, contro 8,36 euro/kWh per l’eolico). Nonostante ciò, il fotovoltaico è ancora visto come un mezzo per diversificare il bilancio. “Le ricadute finanziarie per gli enti locali compensano il calo delle sovvenzioni statali, come il fondo verde, che è stato tagliato di 1,5 miliardi di euro entro il 2025, e il fondo territoriale per il clima, che è stato dimezzato a 100 milioni di euro”, sottolinea Diane Lescot, direttore dell’Osservatorio sulle energie rinnovabili.

Procedure amministrative e benefici finanziari: due leve per il miglioramento

L’indagine ha anche evidenziato gli ostacoli individuati dai rappresentanti eletti allo sviluppo di progetti di energia rinnovabile. “Sono state espresse due chiare aspettative: la semplificazione delle procedure e una maggiore condivisione del valore attraverso le partecipazioni azionarie”, afferma Dominique Ramard. Il 62% dei sindaci ritiene che dovrebbero esserci più incentivi da parte dello Stato per incoraggiare l’installazione di unità di produzione di energia rinnovabile.

In termini di condivisione del valore, il 56% dei rappresentanti eletti vorrebbe che le autorità locali diventassero sistematicamente azioniste dei progetti, segno che la proprietà locale è auspicata. Tuttavia, secondo l’indagine, solo l’8% delle autorità locali ha già partecipato finanziariamente allo sviluppo di progetti, principalmente attraverso sovvenzioni pubbliche e/o prestiti bancari e finanziamenti dei cittadini, mentre il 15% dei rappresentanti eletti afferma che avrebbe voluto farlo. “Questo dato riflette una mancanza di risorse, ma anche di conoscenze”, analizza Diane Lescot. “Una delle sfide per gli sviluppatori è quindi quella di fornire un migliore supporto alle piccole autorità locali”.

La creazione più sistematica di società semi-pubbliche, che consentano alle autorità locali di investire più pesantemente a fianco degli sviluppatori, sembra essere un buon strumento. “Queste società semi-pubbliche facilitano il coinvolgimento delle autorità locali e dei residenti e garantiscono che le ricadute economiche siano locali”, spiega Dominique Ramard. Un’altra richiesta spesso reiterata è quella di introdurre un prezzo dell’elettricità agevolato per chi vive vicino ai parchi di energia rinnovabile. “La recente legislazione si sta muovendo in questa direzione, ma i meccanismi non sono ancora stati messi in atto”. Eppure, quando si tratta di accettazione, non c’è niente di meglio”, conclude il sindaco.

I punti di vista e le opinioni espressi nel presente articolo sono quelli dell’autore e non riflettono necessariamente quelli di pv magazine.

I presenti contenuti sono tutelati da diritti d’autore e non possono essere riutilizzati. Se desideri collaborare con noi e riutilizzare alcuni dei nostri contenuti, contatta: editors@nullpv-magazine.com.

Popular content

Il Mase rilascia parere ambientale positivo ad agrivoltaico da 367 MW in Sicilia
08 Agosto 2025 Si avvicina sempre di più l'avvio dei lavori di quello che sarebbe il più grande impianto agrivoltaico d'Italia. Pareri favorevoli anche per altri due...