Progetto fotovoltaico “Foggia 2” da 60 MW. A settembre arriverà il VIA?

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Il progetto “Foggia 2” da 60 MW rappresenta uno degli interventi fotovoltaici di maggiore rilevanza in corso di autorizzazione in Puglia, con una storia iniziata ormai diversi anni fa e caratterizzata da una serie di passaggi complessi a livello autorizzativo.

Per fare il punto sulla situazione pv magazine Italia ha intervistato Leonardo Montesi, amministratore delegato di TEP Renewables, azienda a capo del progetto.

“Si tratta di un impianto che darebbe energia a 37000 famiglie, 7000 in più di quelle che abitano a Lucera, dove dovrebbe essere realizzato. I contratti sui terreni furono firmati nel 2019. Il progetto venne inizialmente presentato alla Provincia di Foggia nel 2020. Nel 2021, con l’uscita delle semplificazioni, decidemmo di abbandonare quell’iter e di portarlo in via nazionale”. Da allora, la procedura ha seguito il canale centralizzato, arrivando fino all’attenzione della Commissione PNRR-Pniec, che ha espresso parere favorevole.

Un passaggio non privo di ostacoli è stato il parere negativo del Ministero della Cultura (MIC)  che tuttavia “pur avendo dato un parere negativo, ha confermato l’idoneità dell’area”, spiega Montesi. Una posizione che, in base alla più recente giurisprudenza, dovrebbe portare all’emissione del decreto VIA senza il passaggio alla Presidenza del Consiglio.

“Sono circa sette mesi che siamo in questa situazione”, aggiunge, spiegando che dopo una diffida inviata la scorsa settimana sono giunte “indicazioni ufficiose da Roma che il decreto VIA potrebbe essere firmato a breve”. Tuttavia, sottolinea, “non c’è nulla di ufficiale: le indiscrezioni agostane sono ancora meno affidabili. A settembre, probabilmente, avremo un quadro certo”.

Secondo quanto riportato dal numero uno di TEP Renewables, il progetto “Foggia 2” prevede un grande impianto fotovoltaico, progettato nel rispetto delle linee guida ministeriali e con un impatto ambientale considerato compatibile. Ma i veri punti di forza, secondo Montesi, sono le ricadute sul territorio poichè darebbe nel tempo quasi 10 milioni di euro di reddito all’Arcidiocesi di Foggia e alla Fondazione Barone che hanno concesso i terreni su cui dovrebbe essere realizzato e che destinerebbero questi fondi a opere sociali.

Inoltre, il campo fotovoltaico darebbe nel tempo circa 6,8 milioni di euro al comune che lo ospita. “Fin dall’inizio abbiamo negoziato con il Comune di Lucera un piano di compensazione. Il Comune ha diritto al 3% del valore dell’elettricità prodotta nei 30 anni di vita dell’impianto e ha espresso l’intenzione di destinare questa somma al restauro dell’Anfiteatro Romano di Lucera, per renderlo fruibile e organizzare grandi eventi”.

Un ulteriore elemento distintivo è il rapporto con i proprietari dei terreni, in parte concessi dall’Arcidiocesi e in parte dalla Fondazione Barone, a essa collegata. “Oltre a garantire loro un reddito annuo molto superiore a quello attuale, il progetto prevede il recupero architettonico di due masserie del ’700 presenti nell’area, trasformandole in una scuola agraria”, spiega Montesi.

Una volta ottenuto il decreto VIA, il passo successivo sarà l’autorizzazione unica (AU). Il procedimento era già stato avviato nella fase provinciale e sospeso successivamente. “In base all’esperienza di progetti simili, con VIA nazionale e passaggio alla Regione per la AU, si parla di circa un anno per completare il percorso. Purtroppo è così, e dobbiamo anche ritenerci fortunati”, commenta fiducioso che presto verrà sbloccato il nodo autorizzativo, portando il decreto VIA nei tempi auspicati.

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