Il Comune di Monastir (Cagliari) ha di recente presentato lo studio di fattibilità realizzato per avviare il percorso verso la costituzione di una Comunità energetica rinnovabile (CER)
L’impostazione dello studio mostra una chiara strategia di scalabilità: dalla messa a reddito delle coperture comunali alla progressiva saturazione del potenziale locale, inclusa la valorizzazione di ex cave bonificate e l’integrazione con infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici.
Secondo il documento diffuso dal Comune di Monastir, il paese ricade sotto due cabine primarie e, dal censimento GSE, emergono già 128 impianti fotovoltaici per 6,5 MW complessivi, indice di un tessuto energetico locale non vergine. Tuttavia, la configurazione CER proposta in questa fase si concentra sugli asset comunali come unico produttore, semplificando governance e bancabilità iniziale.
Al momento è stata avviata la fase di sondaggio per la manifestazione di interesse.
Caso studio 1 – progetto pilota
Il primo caso studio prevede 158,4 kW complessivi su quattro immobili comunali (scuola primaria via Progresso, scuola dell’infanzia, magazzino, centro di aggregazione). La configurazione include 4 POD produttori (tutti del Comune) e una platea di membri composta da 2 PMI, 20 utenze commerciali/uffici, 103 utenze residenziali e 1 utenza comunale aggiuntiva come cliente finale, tutti sottesi alla cabina primaria individuata.
Per questo primo caso studio, sul piano economico, l’autoconsumo fisico del Comune genera un risparmio in bolletta di circa 6.000 €/anno, mentre la vendita dell’energia immessa in rete produce ricavi annui stimati in 25.700 €. L’incentivo per energia condivisa vale 23.000 €/anno. Il Comune, unico soggetto produttore, sostiene un Capex di circa 285.600 € per la realizzazione dei quattro impianti. Considerando O&M annua, risparmio in bolletta, vendita energia e quota del 50% dell’incentivo “entro soglia” al Comune, il cash flow netto annuo è di circa 34.870 €, che porta a un tempo di ritorno semplice di circa 9 anni, prima di eventuali contributi in conto capitale fino al 40% che ridurrebbero ulteriormente il payback.
Secondo quanto emerge dallo studio, il risparmio stimato equivale a circa due bollette in meno all’anno per ogni aderente.
Casto studio 2
Il secondo scenario estende la configurazione con ulteriori 107,6 kW installati sulla scuola primaria di via Palermo, la palestra e la scuola media, portando la potenza totale a 266 kW. La producibilità aggiuntiva è di 144.452 kWh/anno, con ampliamento della platea a 150 utenze residenziali, 33 commerciali/uffici e 3 PMI, mantenendo il Comune come pivot produttore.
L’incremento di potenza e di membri consente una migliore sovrapposizione tra curva di produzione FV e profili di carico in fascia diurna, con un aumento significativo dell’energia condivisa e quindi della base incentivata. I grafici mensili mostrano una riduzione del surplus non condiviso rispetto al caso 1, soprattutto nei mesi ad alta irradiance, e un conseguente aumento del flusso di cassa annuo della CER a 33.897 €, con un delta positivo di oltre 10.000 € rispetto allo scenario pilota.
Caso studio 3
Lo scenario 3, definito “configurazione ottimale”, ipotizza l’adesione della totalità delle utenze del territorio comunale e uno sviluppo di potenza fotovoltaica fino a circa 4,2 MW, verosimilmente distribuiti tra coperture pubbliche, private e siti a terra idonei.
Nel riepilogo economico, le spese di gestione CER salgono a 57.772 €/anno, ma gli incentivi annuali complessivi superano i 467.000 € tra quota ai membri, quota al Comune e quota per finalità sociali. Il flusso di cassa netto annuo della CER raggiunge 409.662 €, con un incremento di 391.676 € rispetto al caso studio 1.
Lo studio individua tra le aree potenzialmente idonee all’installazione di impianti fotovoltaici e agrivoltaici anche ex cave bonificate nelle località Perderas, Monte Zara, Vacca, Sorrentino, Giuntelli e Mozzarini. In prospettiva, tali siti potrebbero essere integrati con sistemi di accumulo per servizi ancillari “di comunità” e per incrementare ulteriormente la quota di energia condivisa nelle ore extra-sole.
Inoltre, la CER potrà inoltre beneficiare dell’installazione di infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici.
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