“Il mio timore è che di questi circa 2 GW entro il 31.06.2026 ne vedremo installati sensibilmente meno, forse anche meno della metà, impantanati in beghe legali tra investitori, sviluppatori ed EPC”, ha detto Antonio Vecchiato, chief operating officer e direttore tecnico presso Green Sentinel Capital, a pv magazine Italia. Aggiunge poi quali potrebbero essere gli strumenti per ovviare ai non pochi problemi.
Maddalena Cerreto, lead expert presso Aurora Energy Research, ha menzionato i tre principali cambiamenti derivanti dalla riforma Tide: la dimensione minima ridotta da 10 MW a 1 MW, la possibilità di aggregare le risorse e l’approccio di approvvigionamento nel mercato. Il webinar ha poi sottolineato la possibilità di aumentare i ricavi della generazione rinnovabile attraverso la partecipazione al mercato ausiliario permessa dalla riforma del Tide.
Ottobre è stato un mese particolarmente attivo per gli annunci di PPA, con 30 accordi resi pubblici per un totale di circa 2,06 GW di capacità contrattuale. Si tratta del volume mensile più elevato registrato dal dicembre 2024, quando furono siglati 26 accordi per un totale di 2,08 GW.
Durante la seconda settimana di novembre, i prezzi giornalieri sono rimasti sopra i 110 €/MWh sul mercato italiano. Anche il mercato tedesco ha registrato prezzi superiori a 100 €/MWh il 10, il 14 e il 16 novembre, sebbene siano rimasti al di sotto dei 110 €/MWh. Giovedì 13 novembre, il mercato italiano ha raggiunto la media giornaliera più alta della settimana, pari a 124,41 €/MWh.
“Altro elemento che abbiamo osservato è la rinuncia di oltre 260 MW che erano risultati aggiudicatari. Questo non deve fare pensare ad un disinteresse sopravvenuto nei confronti delle iniziative agrovoltaiche e neanche ad un’eccessiva complessità industriale delle stesse. Questo testimonia piuttosto l’oggettiva difficoltà nel portare a termine i processi burocratico amministrati del nostro Paese nei tempi dettatati dalle previsioni Pnrr e si ricollega al fatto che, nonostante gli operatori in più occasioni lo abbiano evidenziato, non è stato definito un percorso differenziato o qualche forma di prioritizzazione autorizzativa per progetti potenzialmente eligibili ai fondi Pnrr”, ha detto Andrea Ghiselli, AD di EF Solare Italia, a pv magazine Italia.
Con i tre progetti, RWE dovrebbe costruire un totale di 50 MW di agriPV entro metà 2026. Sono i primi progetti fotovoltaici della società tedesca in Italia.
La crescita dei sistemi di accumulo in Italia rispetto a un anno fa è pari a 23% se si guarda al numero di impianti, ma sale a 52% in termini di capacità e 40% in termini di potenza. Lo sottolinea Italia Solare, aggiungendo che Italia e Germania guidano il mercato BESS europeo.
“Riteniamo che l’agrivoltaico possa facilitare iniziative del genere in quanto, grazie alla presenza della attività agricola può favorire, non solo il recupero di terreni agricoli, ma anche il recupero di manodopera da destinare al settore primario in un processo di formazione continua con prospettive occupazionali”, ha detto a pv magazine Italia Ettore Acampora, head of business development di EF Solare Italia.
“La costruzione dell’impianto inizierà a gennaio 2026, il collaudo e l’entrata in esercizio sono previsti a giugno 2026”, ha scritto la società bolognese in un comunicato, aggiungendo che l’impianto rientra nel DM Fer 1.
L’energia sarà venduta per un periodo di 10 anni a prezzo fisso. Tutta l’energia elettrica sarà prodotta da impianti eolici italiani, situati in Sicilia e in Abruzzo.
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