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Ispra: fotovoltaico copre il 20,3% del suolo consumato nel 2024, fino a 1.137 km2 di tetti ancora disponibili

Lo dice Ispra in due rapporti pubblicati di recente, spiegando che il consumo di suolo per impianti fotovoltaici è aumentato da 263 ettari nel 2022 a 420 ettari nel 2023, per raggiungere 1.702 ettari nel 2024, di cui l’80% su superfici precedentemente utilizzate a fini agricoli. In totale il consumo di nuovo suolo è stato di 8.371 ettari. Il ripristino ha permesso di recuperare 520 ettari precedentemente “consumati”.

Statkraft: costi del fotovoltaico diminuiranno, ma a ritmo più lento. Rischi? Geopolitici

“Il solare fotovoltaico e l’eolico onshore sono già tecnologie competitive in termini di costi e i costi continueranno a diminuire, anche se a un ritmo più lento”, dice il rapporto di Statkraft, aggiungendo che però il fotovoltaico è la fonte di energia su cui pesano di più le insicurezze geopolitiche.

Produzione energia eolica fa crollare prezzi elettricità europei (28-57%), tranne che in Italia

“Nella settimana del 20 ottobre, le medie settimanali sono state inferiori a 60 €/MWh nella maggior parte dei mercati europei dell’energia elettrica. Fanno eccezione il mercato N2EX del Regno Unito e il mercato italiano, con medie rispettivamente di 68,05 €/MWh e 110,57 €/MWh”, dice AleaSoft Energy Forecasting.

FerX, Biae: registri opportunità da non trascurare, visto il premio di 18-28%

“Penso che in questo quadro gli impianti più svantaggiati rimangano quelli tra 2-10 MW, che dovranno trovare soluzioni alternative al FerX”, ha detto Luca Pellegrino, head of business development presso Biae, a pv magazine Italia, parlando poi anche delle misure agevolative di progetti di piccola/media taglia che superano 1 MW.

Investimenti in rinnovabili, Agici: non raggiungere obiettivi PNIEC costa annualmente 90€ a persona

“A livello complessivo si tratta di 90 euro ad abitante annualmente, per una famiglia di tre persone quindi 270 euro, ovvero quanto una famiglia di tre persone paga mediamente in quattro mesi”, ha detto Marco Carta, amministratore delegato di Agici, a pv magazine Italia.

Interpello Mase, Green Horse spiega luci e ombre

“Il quadro normativo in materia ambientale è in continua evoluzione e si sta via via delineando: per esempio prima del TU FER (che ha apportato modifiche anche al TU Ambiente) nessuna norma ambientale specifica era prevista con riferimento agli agrivoltaici che oggi invece rappresentano, come detto una specifica categoria distinta dal fotovoltaico”, ha spiegato Celeste Mellone, partner di Green Horse Advisory, a pv magazine Italia.

Iperammortamento 2026, STP Progetti spiega ruolo di fotovoltaico e batterie

“L’iperammortamento 2026 riguarda anche gli impianti fotovoltaici per l’autoproduzione di energia elettrica per autoconsumo. La richiesta, però, è che i pannelli fotovoltaici dovranno essere prodotti negli Stati membri dell’Unione europea e ad elevata efficienza (almeno pari al 21,5%)”, ha spiegato Luca Perrone, titolare della piemontese STP Progetti, a pv magazine Italia, aggiungendo che “sia per gli impianti fotovoltaici che per i sistemi di accumulo non sono ancora definiti dei massimali di spesa per €/kW o €/kWh”. Sarà necessario attendere l’emanazione del decreto o chiarimenti futuri.

Curtailment, Aurora: aumenterà fino a sei volte entro il 2030

Aurora Energy Research conclude che le risorse rinnovabili italiane sono esposte a un rischio significativo in aree specifiche, in particolare nelle regioni meridionali.

iGreen System inaugura impianto agriPV avanzato da 1 MW con pannelli fino a 6,5 metri

Simone Fungipane, managing director di iGreen System, ha detto a pv magazine Italia che l’impianto di Land Impresa Agricola Sociale Srl è il primo impianto del primo bando agrivoltaico di questo genere: elevato su agrumi. L’impianto sarebbe stato costruito comunque, anche senza incentivi.

Enertronica Santerno verso liquidazione giudiziale, richiede esercizio d’impresa provvisorio per “futura cessione a terzi”

Secondo Enertronica Santerno, sussistono i presupposti per disporre l’esercizio dell’impresa durante la procedura di liquidazione giudiziale, con il duplice scopo di 1. conservare la valorizzazione dell’azienda nella prospettiva di una sua futura cessione a terzi, anche sulla base delle manifestazioni di interesse ricevute – ancorché non concretizzate – nel corso della composizione negoziata; 2 evitare l’addebito di eventuali penali e/o comunque danni in ragione della repentina interruzione dell’attività aziendale e delle commesse in corso.

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