La società, che ha una capacità produttiva di 73 GWh all’anno, sta anche negoziando contratti per ulteriori 150 MW. Lo dice Emilio Manzoni, head of PV & BESS utility presso Sungrow Italy, a pv magazine Italia.
Adam Atkinson-Lewis, direttore del dipartimento Energy Storage Strategic Market Development di Wärtsilä Energy Storage, spiega a pv magazine Italia che il mercato italiano BESS è il più promettente in Europa.
La società siderurgica guidata dall’italo-argentino Paolo Rocca ha già realizzato iniziative simili in Argentina, Cina e Italia. L’impianto è stato finanziato al 30% da fondi europei.
L’azienda ha dichiarato di aver installato 50 pensiline fotovoltaiche e 2.500 stazioni di ricarica EV in Francia, Italia settentrionale e Belgio.
La società di consulenza scozzese prevede che gli asset di durata maggiore (6-8 ore) saranno più importanti nel Sud fino al 2030 e oltre, mentre gli asset di durata media (2-4 ore) saranno la tecnologia principale nel Nord.
L’LCOE “netto” dell’agrivoltaico elevato, considerando quindi le esternalità positive apportate dai sistemi, si attesterebbe nel range 48,3-57,2 €/MWh rispetto all’LCOE del fotovoltaico tradizionale, al momento tra 52,8 e 65 €/MWh. Lo dice lo studio di Althesys Strategic Consultants.
Andy Sommer, Team Leader Fundamental Analysis, Modelling & Meteorology presso Axpo, spiega gli sviluppi principali sui mercati energetici europei, sottolineando come l’aumento della produzione di energia fotovoltaica abbia contribuito a prezzi negativi già a marzo.
Le operazioni M&A nel fotovoltaico italiano aumenteranno di dimensioni, dice l’avvocato Lorenzo Parola a pv magazine Italia, spiegando i motivi: consolidazione del mercato e aumentato interesse degli operatori internazionali a causa del miglioramento del quadro normativo e dello stadio avanzato di sviluppo dei progetti.
EDP ha raggiunto 15 GW in contratti a lungo termine (PPA) al mondo. In Italia sono stati chiusi PPA per un totale di 280 MW. La tendenza è aumentare gli accordi con aziende tecnologiche, spiega la società portoghese a pv magazine Italia.
Le ultime indagini del Fraunhofer ISE dimostrano comunque che i test UV convenzionali possono esagerare significativamente l’effetto di degrado. La diminuzione massima delle prestazioni arriva al 5%, ma molti moduli non registrano alcuna perdita di efficienza.
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