Secondo la Guardia di finanza, gli incentivi ottenuti dal GSE venivano immediatamente trasferiti in Spagna “senza alcuna giustificazione commerciale plausibile”.
I contributi, a fondo perduto, vanno da un minimo di 20.000 a un massimo di 500.000 euro
“Il quadro normativo in materia ambientale è in continua evoluzione e si sta via via delineando: per esempio prima del TU FER (che ha apportato modifiche anche al TU Ambiente) nessuna norma ambientale specifica era prevista con riferimento agli agrivoltaici che oggi invece rappresentano, come detto una specifica categoria distinta dal fotovoltaico”, ha spiegato Celeste Mellone, partner di Green Horse Advisory, a pv magazine Italia.
“L’iperammortamento 2026 riguarda anche gli impianti fotovoltaici per l’autoproduzione di energia elettrica per autoconsumo. La richiesta, però, è che i pannelli fotovoltaici dovranno essere prodotti negli Stati membri dell’Unione europea e ad elevata efficienza (almeno pari al 21,5%)”, ha spiegato Luca Perrone, titolare della piemontese STP Progetti, a pv magazine Italia, aggiungendo che “sia per gli impianti fotovoltaici che per i sistemi di accumulo non sono ancora definiti dei massimali di spesa per €/kW o €/kWh”. Sarà necessario attendere l’emanazione del decreto o chiarimenti futuri.
Simone Fungipane, managing director di iGreen System, ha detto a pv magazine Italia che l’impianto di Land Impresa Agricola Sociale Srl è il primo impianto del primo bando agrivoltaico di questo genere: elevato su agrumi. L’impianto sarebbe stato costruito comunque, anche senza incentivi.
La scadenza per la partecipazione all’avviso pubblicato ad agosto è stata rinviata dal 6 ottobre al 5 novembre
Lo studio legale che ha seguito gli acquirenti spiega a pv magazine Italia che la transazione ha un valore compreso tra 10 e 20 milioni di euro, aggiungendo che l’acquisizione è stata conclusa indipendentemente dall’esito positivo dell’asta Macse.
Gli impianti che le CER costituite mirano a installare raggiungono complessivamente i 68 MW di potenza
“Il futuro della flessibilità, dunque, sarà un ecosistema a geometria variabile: BESS per il breve termine, pompaggi per il medio-lungo, idrogeno per i cicli stagionali e industriali. Ma se i trend attuali continueranno, i BESS diventeranno la spina dorsale invisibile del sistema”, dice Mauro Moroni nel suo editoriale per pv magazine Italia.
Le tempistiche per il completamento del progetto sono fissate al 30 giugno 2026 (fine dei lavori di installazione dell’impianto) ed al 31/12/2027 (entrata in esercizio dell’impianto). Lo spiega Luca Perrone, titolare della piemontese STP Progetti, a pv magazine Italia. “Riteniamo che la costruzione di impianti che possano in ogni caso accedere ad una quota addizionale di incentivo in conto esercizio, mediante l’inserimento in una configurazione di autoconsumo diffuso, possa continuare ad essere un’opzione interessante, non andando a subire rallentamenti importanti”.
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