103 le domande presentate, l’assessore Ripamonti: “fino a 15 milioni di euro di investimenti generati sul territorio”
“Altro elemento che abbiamo osservato è la rinuncia di oltre 260 MW che erano risultati aggiudicatari. Questo non deve fare pensare ad un disinteresse sopravvenuto nei confronti delle iniziative agrovoltaiche e neanche ad un’eccessiva complessità industriale delle stesse. Questo testimonia piuttosto l’oggettiva difficoltà nel portare a termine i processi burocratico amministrati del nostro Paese nei tempi dettatati dalle previsioni Pnrr e si ricollega al fatto che, nonostante gli operatori in più occasioni lo abbiano evidenziato, non è stato definito un percorso differenziato o qualche forma di prioritizzazione autorizzativa per progetti potenzialmente eligibili ai fondi Pnrr”, ha detto Andrea Ghiselli, AD di EF Solare Italia, a pv magazine Italia.
Con i tre progetti, RWE dovrebbe costruire un totale di 50 MW di agriPV entro metà 2026. Sono i primi progetti fotovoltaici della società tedesca in Italia.
Tra gli ultimi interventi c’è quello di Greenvolt Next Italia che ha spiegato a pv magazine Italia l’impianto in grado di coprire il 30% dei consumi del GranForno Italia. Molti altre sono nel nostro Paese i panifici che hanno ottenuto un finanziamento per installare fotovoltaico.
Nella prima rubrica per pv magazine Italia, Ludovica Terenzi, energy lawyer presso GreenSquare STA, dice che la reintroduzione dell’iperammortamento nel Disegno di Legge di Bilancio 2026 segna un momento importante nella politica industriale italiana. “Pur chiara nei principi, la norma presenta alcune criticità operative”, ha poi spiegato Terenzi.
“L’operatività del regime assume un virtuosismo di filiera e una capacità di pianificazione che di per sé rappresentano un rischio operativo e anche una complessità contrattuale” evidenziano Valeria Viti ed Elena Martignoni, rispettivamente partner e senior associate dello studio legale PedersoliGattai, in un’intervista rilasciata a pv magazine Italia
Per quanto riguarda il contributo, Pinzone sottolinea a pv magazine Italia che ogni progetto del 2025 riceve in media oltre 3,4 milioni di euro, contro 2,36 milioni nel 2024. La potenza totale e il contributo PNRR sono inferiori nel 2025 in relazione al minor numero di impianti.
Nelle graduatorie aggiornate pubblicate dal ministero risultano 747 progetti, tra aste e registri, ammessi a finanziamento
“Tra i quesiti messi in consultazione risulta esserci la richiesta di implementazione di criteri di incentivazione in linea con il Net Zero Industry Act nonostante ad oggi non siano previsti nella bozza di decreto oggetto di consultazione”, spiega Carlo Fonzi Cruciani, consultant di Key to Energy, a pv magazine Italia, aggiungendo che il cambio di paradigma è legato al fatto che non viene incentivato l’asset ma il profilo, tramite la somma di diversi asset fisici e virtuali.
Il decreto recepisce e integra le modifiche per evitare speculazioni da parte dei partecipanti
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