“Ad oggi dall’inizio del 2025 si sono verificate lato acquisto solo 10 ore di PUN Index GME nullo mentre lato produzione ad esempio in zona Sud abbiamo raggiunto 35 ore di prezzo zonale nullo. Per il 2026 mi aspetto che si supereranno un numero di eventi a 3 cifre. L’energia gratis fa scalpore ma quello che secondo me sarà interessante monitorare è la caduta del valore catturato dal fotovoltaico. La mia visione è che stiamo entrando in una fase del mercato in cui l’euro investito in PV, se esposto al rischio prezzo sarà sempre più difficile da ripagare senza BESS”, ha detto Valerio Covicchio, country manager di Whes, a pv magazine Italia.
La Spagna ha rivisto le proprie norme di accesso alla rete per favorire i sistemi di accumulo, garantendo ai progetti ibridi rinnovabili + storage la stessa priorità di dispacciamento e il pieno diritto ai ricavi derivanti dall’energia immagazzinata.
A pv magazine Italia , Romita del produttore Sparq ha parlato delle vision sul tema accumuli utility scale che portano con sè le Norme CEI 0-16 e CEI 0-21, insieme alla più recente delibera Arera 385/2025. Tra esse una maggiore integrazione tra controllo nazionale e architetture di accumulo distribuite.
L’Electricity Market Report del Politecnico di Milano sottolinea come i prezzi dell’elettricità restino ancora fortemente influenzati dalla generazione termoelettrica a gas.
“Il futuro della flessibilità, dunque, sarà un ecosistema a geometria variabile: BESS per il breve termine, pompaggi per il medio-lungo, idrogeno per i cicli stagionali e industriali. Ma se i trend attuali continueranno, i BESS diventeranno la spina dorsale invisibile del sistema”, dice Mauro Moroni nel suo editoriale per pv magazine Italia.
Per i sistemi di accumulo stand-alone sono invece 2.538 le istanze per 274,48 GW di potenza
“Il curtailment sarà un elemento strutturale dell’esercizio del nostro sistema. Punto”, ha detto Luca Marchisio, head of system strategy di Terna, durante l’Italian Renewables Investment Forum 2025. Altri esperti hanno poi sottolineato che l’Italia sta entrando una nuova fase in cui le competenze di energy management saranno sempre più importanti a livello aziendale e la programmazione sempre più centrale a livello di sistema.
La crescente volatilità dei prezzi e l’aumento dei prezzi negativi nei mercati dell’energia stanno spingendo i finanziatori e gli sviluppatori a ripensare le strutture di rischio e di reddito, concentrandosi sulla flessibilità degli asset e su modelli di business sostenibili per lo stoccaggio, compresa la co-locazione.
Ricercatori tedeschi hanno studiato in che modo l’accumulo con batterie potrebbe aiutare i sistemi fotovoltaici su facciata a superare la loro nicchia di mercato entro il 2030. I loro risultati dimostrano che la grande maggioranza delle facciate esposte a sud in Europa potrebbe essere dotata di pannelli solari verticali combinati con batterie.
Durante un webinar organizzato venerdì, i consulenti e i partner di Key to Energy hanno fatto capire che il mondo BESS italiano è ancora agli albori; il Macse sta agendo come catalizzatore, anche grazie ai segnali che valorizzano la flessibilità. Ma Virginia Canazza lancia un monito: i Capex potrebbero non rimanere così bassi nel futuro.
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