“Abbiamo dimostrato, tramite simulazioni numeriche basate su un impianto reale, che è possibile ottenere un trade-off tale da permettere una produzione energetica quasi-ottimale e una esposizione solare delle colture quasi-ottimale rispetto a un dato riferimento d’ombra/esposizione”, ha detto Nicola Mignoni, autore corrispondente, a pv magazine Italia.
Un articolo pubblicato dagli scienziati del King’s College di Londra suggerisce che i pannelli solari spaziali (Sbsp) potrebbero ridurre dell’80% il fabbisogno europeo di energia rinnovabile terrestre, compreso un taglio di oltre il 70% nell’utilizzo delle batterie per lo stoccaggio di energia. Gli autori sono ora in contatto con aziende leader del settore, come Space Solar.
Dopo aver constatato una forte domanda per la sua tecnologia agli ioni di sodio sul mercato interno, l’azienda australiana PowerCap sta introducendo i suoi prodotti di accumulo stazionario sul mercato europeo. Il lancio iniziale riguarderà Italia, Germania e Spagna, con un’ulteriore espansione in programma.
I ricercatori del Fraunhofer Institute for Electron Beam and Plasma Technology (FEP) stanno utilizzando la litografia a nanoimpronta roll-to-roll per produrre moduli fotovoltaici integrati negli edifici (Bipv) visivamente perfetti.
La nuova tecnologia di digital twin di 3E, con sede a Bruxelles, sviluppata in collaborazione con la Libera Università di Bruxelles (VUB) nell’ambito del progetto FULLEST, finanziato dall’UE, rivela una significativa mancanza di controllo nella gestione dei sistemi di accumulo a batteria su scala industriale in Europa. Mentre l’80% degli operatori si affida esclusivamente ai sistemi di gestione delle batterie (BMS) per la gestione delle prestazioni, la soluzione di 3E ha individuato una discrepanza del 4% tra lo stato di salute delle batterie segnalato e quello effettivo, sufficiente a compromettere sia le operazioni che il potenziale di generazione di ricavi.
Secondo il Servizio di protezione della natura (Seprona) della Guardia Civil, un incendio boschivo nel sud della Spagna che ha bruciato circa 800 ettari di pascoli, coltivazioni e foreste di querce ha avuto origine in una scatola elettrica del sistema di tracciamento di un impianto fotovoltaico.
Scienziati in Algeria hanno sviluppato una soluzione a basso costo per ottimizzare le operazioni di pulizia di tutti i sistemi fotovoltaici. L’approccio proposto funziona “in modo efficace” senza richiedere grandi quantità di dati, secondo i suoi ideatori.
Alcuni scienziati canadesi hanno studiato la crescita della lattuga romana sotto moduli solari a film sottile di tellururo di cadmio con trasparenza variabile e radiazione fotosinteticamente attiva, scoprendo che il quadro normativo tedesco è il più efficace per massimizzare i benefici dell’agrivoltaico.
Tre ricercatori dell’Università di Cagliari hanno dimostrato che, in caso di alti livelli di curtailment, la produzione di idrogeno verde aumenta l’efficienza di un sistema composto da fotovoltaico e pompaggio idroelettrico.
Un gruppo di scienziati brasiliani ha studiato il potenziale dell’agrivoltaico nei campi di canna da zucchero, scoprendo che questa combinazione può offrire vantaggi sia in termini di resa agricola che di produzione elettrica. I risultati hanno mostrato che, in determinate condizioni, la resa della canna da zucchero coltivata sotto i pannelli solari può essere superiore a quella dei terreni senza fotovoltaico.
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