L’azienda svizzera Phenogy ha lanciato un sistema di accumulo di energia a ioni di sodio su scala megawattora in un sito commerciale vicino all’aeroporto di Brema, nel nord della Germania. Con questo progetto, il produttore svizzero fa il suo debutto sulla scena europea dell’accumulo di energia, sostenuto dall’ambizione di sviluppare una produzione locale completamente integrata verticalmente.
Una nuova ricerca condotta nei Paesi Bassi ha dimostrato che le energie rinnovabili e lo stoccaggio a breve termine possono soddisfare circa il 92,5% della domanda di elettricità in Europa in scenari energetici futuri, mentre il restante 7,5% può essere soddisfatto dall’idrogeno verde. Gli scienziati hanno considerato l’Europa completamente autosufficiente, senza importazioni o esportazioni di energia o idrogeno, con ciascuno dei 37 paesi inclusi nel modello che presenta un tasso di autosufficienza di almeno l’80%.
Over Easy Solar ha battuto il proprio record per il più grande impianto solare verticale su tetto al mondo con un sistema da 320 kW nella città di Tromsø, nel nord della Norvegia.
Un piano fotovoltaico offshore da 1,8 GW promosso dallo Stato nella provincia cinese di Hebei, a Changli, è destinato a diventare un modello per lo sviluppo su larga scala dell’energia solare marina, con completamento previsto entro la metà del 2026.
I due maggiori produttori cinesi di pannelli solari hanno posto fine a una lunga battaglia legale sui brevetti a livello globale, concordando una licenza incrociata sulle tecnologie di base, in una mossa che potrebbe ridefinire il panorama dell’innovazione nel settore.
“Il nostro set di dati non contiene informazioni sui piani tariffari dell’energia elettrica per le singole famiglie, quindi le stime sono da considerarsi come medie tenendo conto che la maggior parte del campione è sotto regime di mercato libero durante il periodo di riferimento”, ha detto Francesco Pietro Colelli dell’Università Ca’ Foscari di Venezia a pv magazine Italia.
In Germania, ricercatori hanno creato uno strumento completo per la selezione delle colture agrivoltaiche in oltre 25 Paesi, tra cui l’Italia. La matrice proposta valuta le risposte specifiche di 12 principali tipi di colture all’ombreggiamento, ai cambiamenti microclimatici e alla crescita delle colture, valutandone anche il fabbisogno idrico, la tolleranza all’ombra e le esigenze di spazio.
Nel suo secondo articolo per pv magazine Italia, ETA Florence spiega perché è importante ascoltare attentamente le comunità locali nel processo di definizione di un progetto agrivoltaico. Paolo Picchi, coordinatore di ETAscaper, suggerisce poi che gli sviluppatori sono sempre più consapevoli che il contatto con il territorio è necessario. “Se nelle prime fasi richiede più impegno, un progetto sviluppato insieme alla comunità, agli amministratori e ai portatori di interesse locali e regionali, oltre a garantire maggiore condivisione, consente di ridurre i tempi complessivi dell’iter autorizzativo, compensando e spesso superando il tempo dedicato prima”.
New Time ha detto a pv magazine Italia che il progetto di espansione negli Emirati Arabi è dovuto a contatti personali e alle potenzialità del mercato, su cui la società intende vendere vetri, pavimenti e coppi fotovoltaici. L’AD poi spiega il piano di medio periodo: vetro antifuoco fotovoltaico per facciate
Una nuova ricerca condotta in Ungheria dimostra che gli eventi di polvere del Sahara possono ridurre la produzione di energia fotovoltaica in cinque paesi del Mediterraneo in media del 25-40%. Gli scienziati hanno sottolineato la necessità di includere il monitoraggio in tempo reale della polvere e le interazioni con le nuvole nelle previsioni solari.
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