Un progetto di collaborazione guidato dal fornitore tedesco di batterie Varta mira a sviluppare la tecnologia delle batterie agli ioni di sodio su scala industriale. Il prodotto finale del progetto triennale da 7,5 milioni di euro sarà una piccola serie di celle rotonde per veicoli elettrici e sistemi di stoccaggio stazionari.
Un consorzio europeo, di cui fa parte anche il Fraunhofer ISE tedesco, sta ricercando le combinazioni di colture e sistemi fotovoltaici più adatte, conducendo test in condizioni nordiche e sviluppando un software per accelerarne l’adozione.
Ricercatori australiani hanno sviluppato algoritmi a più stadi per rilevare a distanza e diagnosticare con precisione i pannelli solari non funzionanti negli impianti residenziali e commerciali.
Un team tedesco ha sviluppato dei modelli per illustrare il potenziale di risparmio idrico nella produzione di celle solari al silicio PERC basandosi su un approccio circolare e su una tecnologia disponibile in commercio. Nel caso di una fabbrica da 5 GW, si potrebbe ottenere un risparmio idrico fino al 79% e una riduzione dello scarico delle acque reflue fino all’84%, un miglioramento “significativo” rispetto allo scenario di riferimento.
Baud Resources, startup che opera nel settore delle tecnologie pulite, ha sviluppato un meccanismo di accumulo dell’energia per gravità che utilizza come carico utile materiali disponibili localmente come sabbia e rifiuti industriali. L’azienda sta costruendo un impianto pilota da 100 MWh che, secondo quanto riferito, offrirà un costo di stoccaggio livellato di circa 2,5 INR (0,03 $)/kWh.
Alcuni scienziati israeliani hanno testato tre diverse tecnologie fotovoltaiche per alimentare una serra che ospita 400 piantine di cetriolo. L’analisi ha rivelato che la copertura dei moduli fotovoltaici sul tetto della serra ha un impatto “trascurabile” sulla resa delle colture, ma hanno anche osservato che la trasmittanza spettrale della copertura della serra e la polvere accumulata possono influire negativamente sulle prestazioni dei moduli solari.
Il National Renewable Energy Laboratory ha sviluppato una bozza di progetto per rimuovere i polimeri dalla produzione dei pannelli solari per consentirne un riciclaggio più efficiente.
Un gruppo di ricerca internazionale ha proposto di utilizzare l’ossido di ferro e l’ossido di rame per ridurre la temperatura dei moduli fotovoltaici termici (PVT). L’analisi ha dimostrato che i due composti sono in grado di ridurre la temperatura di esercizio dei pannelli rispettivamente del 23,49% e del 34,58%.
Il produttore cinese ha dichiarato che il TÜV SUD tedesco ha confermato i risultati.
Un recente studio pubblicato su Energy Reports sottolinea le lacune di 12 software usati per pianificare le CER. pv magazine Italia ha parlato con uno dei tre autori per capire quali siano i rischi e quali fattori debbano ricevere maggiore attenzione.
Presente sito utilizza I cookie per controllare anonimame il numero di visitatori. Per Maggiori Informazioni, Consultare La Nostra Política de Proteção de Dados.
The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.