Il Gruppo Chiron ha acquisito un impianto fotovoltaico a terra da 1,0 MW in provincia di Cuneo, pianificando per il 2025 un intervento di revamping e repowering che ne porterà la capacità a 1,8 MW.
Pexapark, fornitore svizzero di informazioni di mercato sulle energie rinnovabili, afferma che a novembre gli sviluppatori europei hanno firmato 18 accordi di acquisto di energia (PPA) per un totale di 1.054 MW.
Con questa aggiunta, il portafoglio dell’azienda statunitense in Italia arriva a 462 MW.
Il BNEF prevede che l’idrogeno verde scenderà dall’attuale range di 3,74-11,70 dollari al chilogrammo a 1,60-5,09 dollari al chilogrammo nel 2050. Nel frattempo, Longi Hydrogen investe nella rivale norvegese HydrogenPro e Green Hydrogen Systems riesce a rimanere a galla fino a marzo 2025.
Nella terza settimana di dicembre, il prezzo medio nei principali mercati europei è stato di circa 60 €/MWh. I Paesi mediterranei hanno registrato i valori più alti, con il mercato italiano che ha raggiunto una media settimanale di 120,45 €/MWh, seguito dai mercati spagnolo e portoghese, con prezzi di pochi centesimi inferiori a 100 €/MWh, dice AleaSoft Energy Forecasting.
Il Consiglio dei ministri ha poi deciso che il Mase, sentita Arera, definisca con decreto ministeriale i requisiti e gli obblighi di garanzia per i contraenti, nonché le misure disciplinari, in caso di inadempimento.
Il prossimo passo del progetto di reindustrializzazione del sito ex Whirlpool di via Argine a Napoli è l’estensione dell’impianto fotovoltaico sulla terrazza della Fondazione Foqus (Fondazione dei Quartieri Spagnoli) che darà il via a una nuova comunità energetica.
“Ogni operatore avrà difficoltà perfino nell’individuare il regime amministrativo applicabile alle sue iniziative, poiché nei regimi più semplici (attività libera e PAS) sono numerosissime e non sempre facilmente individuabili le eccezioni che fanno saltare al regime più complesso”, ha detto il Presidente di Italia Solare Paolo Rocco Viscontini.
pv magazine Italia ha intervistato Ecoenergia Futura, che si è occupata della realizzazione di un impianto fotovoltaico a terra da 477 kW presso un salumificio, nel contesto di un più ampio intervento di riqualificazione energetica, che include anche pompe di calore.
“Se si escludesse la presenza dell’allevamento all’interno di un grande parco agrivoltaico, difficilmente la sola attività di coltivazione potrebbe sostenere e giustificare l’investimento agricolo nel lungo periodo”, ha detto Tonino Rizzico della Rete Ovinicoltori Siciliani a pv magazine Italia .
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