Grazie ai livelli di produzione raggiunti dalle rinnovabili e alla pressione ribassista esercitata dai prezzi del gas (TTF sotto i 32 €/MWh), il mercato elettrico italiano (IPEX) ha registrato una media settimanale di 101,99 €/MWh, in calo del 6,1% rispetto alla settimana precedente e tra le più elevate a livello europeo.
Nella terza settimana di settembre, la maggior parte dei principali mercati europei dell’energia elettrica ha registrato un calo dei prezzi settimanali, che in molti casi sono scesi al di sotto dei 60 €/MWh, favoriti dall’aumento della produzione di energia solare, dalla ripresa della produzione di energia eolica in Germania e Italia e da un leggero calo dei prezzi del gas. Tuttavia, Spagna, Portogallo e Francia hanno invertito la tendenza con aumenti, mentre l’Italia è rimasta sopra i 100 €/MWh per gran parte della settimana.
L’aumento della domanda e dei prezzi del gas e della CO2 ha trainato i mercati, con i futures sulla CO2 che hanno registrato il prezzo di regolamento più alto da febbraio. Scende il mercato britannico (71,64 €/MWh), aumenta quello italiano (111,16 €/MW), seguono Germania (92,99 €/MWh) e Paesi Bassi (85,92 €/MWh).
Una nuova ricerca condotta in Ungheria dimostra che gli eventi di polvere del Sahara possono ridurre la produzione di energia fotovoltaica in cinque paesi del Mediterraneo in media del 25-40%. Gli scienziati hanno sottolineato la necessità di includere il monitoraggio in tempo reale della polvere e le interazioni con le nuvole nelle previsioni solari.
Grazie anche alla crescita della produzione di energia rinnovabile, la penisola iberica è l’unica regione che ha visto una contrazione dei prezzi dell’elettricità all’ingrosso nel mese di luglio. Nel mentre i mercati tedesco, belga, britannico, francese, italiano, olandese e nordico hanno raggiunto i livelli più alti dall’aprile 2025.
Il trend sembra chiaro: quando i prezzi aumentano in funzione di un aumento della domanda, la crescita percentuale italiana rimane la più contenuta, sia per i prezzi di partenza più alti, sia per la dipendenza dei prezzi dell’elettricità dal gas, più che da fonti rinnovabili come in altri Paesi.
In un nuovo aggiornamento settimanale per pv magazine , Solcast, un’azienda del gruppo DNV, segnala che la persistente alta pressione sulla Scandinavia ha provocato un aumento significativo dell’irraggiamento, fino al 30% sopra la norma nel mese di luglio, mentre l’Europa centrale e orientale ha registrato una diminuzione della produzione solare a causa del maggiore livello di nuvolosità e delle forti precipitazioni.
BayWa re ha stretto una partnership con Whes per la distribuzione esclusiva di sistemi commerciali di accumulo di energia a batteria per i settori C&I in Germania, Italia e altri 10 mercati europei.
Nell’ambito di un’iniziativa da 400 milioni di euro volta a migliorare la resilienza della rete elettrica dopo il blackout di aprile.
Il mercato nordico ha registrato una media di 39,59 €/MWh, il più basso in Europa. Seguono MIBEL di Spagna e Portogallo, che hanno registrato medie rispettivamente di 54,70 €/MWh e 54,73 €/MWh.
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