Bluefiled spiega che lo “stop&go” italiano potrebbe essere meglio del “boom and burst” spagnolo perché conferma l’Italia come mercato interessante per le rinnovabili. Bluefiled guarda a sistemi di supporto pubblici, contando di partecipare al primo Macse con circa 100 MW.
Nonostante un fine settimana con il PUN a livelli bassi durante le ore centrali del giorno (e il prezzo giornaliero più basso dal 2020 registrato domenica), il mercato italiano è ancora una volta quello più caro, aumentando la distanza sugli altri principali mercati europei.
La società statunitense riceve un prestito obbligazionario dalla società d’investimento parigina per progetti BESS. Enfinity Global ha una pipeline di 5,1 GW in Italia e 1,3 nel Regno Unito.
Durante Intersolar esperti spiegano il ruolo sempre più importante delle batterie per i sistemi energetici europei, ma non solo quelle stazionarie: anche i veicoli elettrici saranno necessari per la stabilità della rete.
Il mercato italiano è l’unico a scendere, ma rimane sopra soglia 100€/MWh, rimanendo il più caro in Europa. Seguono poi mercato N2EX del Regno Unito e il mercato tedesco con 94,55 €/MWh e 77,31 €/MWh.
I prezzi dell’energia scendono in Europa a causa dell’aumento delle temperature. L’aumento delle temperature maggiore è stato registrato in Italia, ma il mercato nostrano aumenta il divario sugli altri mercati, specialmente quelli iberici.
I robot nei siti solari non sono una novità, sono stati impiegati per automatizzare tutte le operazioni. Negli ultimi mesi, però c’è stato un aumento dell’interesse per i robot adatti all’installazione, in particolare tra gli sviluppatori di utility scale che devono affrontare carenze di personale, problemi di sicurezza, costi crescenti e richieste di velocità.
Nonostante la convergenza dei prezzi dell’elettricità a livello europeo, il mercato italiano si conferma il più caro con una media settimanale di 117,38 €/MWh, seguito dal mercato britannico (117,38 €/MWh) e da quello francese (113,82 €/MWh). I meno cari rimangono il mercato nordico, Portogallo e Spagna.
Fimer punta sulla vendita di inverter per interventi di revamping mentre procede con la ristrutturazione dell’azienda, il cui scopo finale è tornare nei mercati lasciati di recente attraverso un rinnovamento tecnologico frutto anche della cooperazione con McLaren Applied. Nel lungo periodo? Utility scale. Lo spiega l’azienda a pv magazine Italia.
L’Unione europea ha lanciato una piattaforma di monitoraggio dello stoccaggio in 32 paesi. Tra i membri dell’Unione europea l’Italia è seconda per potenza con 8,08 GW di progetti operativi, 1,19 GW annunciati e 1,74 GW in costruzione.
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