Un gruppo di ricerca internazionale ha condotto una serie di simulazioni per studiare come uno strato tampone di tellururo di cadmio possa contribuire ad aumentare l’efficienza e la stabilità delle celle solari a perovskite. L’esperimento ha dimostrato che l’efficienza delle celle può salire dall’11,09% al 23,56%.
Uno studio condotto dall’Istituto di nanotecnologia del CNR e dall’Università del Salento in collaborazione con istituzioni di ricerca internazionali ha dimostrato come migliorare le prestazioni delle celle solari semitrasparenti a perovskite mediante la manipolazione della propagazione della luce in elettrodi trasparenti. pv magazine Italia ha intervistato il responsabile del progetto, l’Ing. Marco Mazzeo, docente di fisica sperimentale della materia all’Università del Salento
Ricercatori di Singapore hanno realizzato un dispositivo fotovoltaico a perovskite invertita con un intercalare di tipo p a base di ossidi di stagno drogati con antimonio (ATOx) che, secondo quanto riferito, riduce la disparità di efficienza tra celle a perovskite di piccola e grande superficie. Secondo le loro scoperte, l’ATOx può facilmente sostituire i comunemente usati ossidi di nichel (NiOx) come materiale per il trasporto dei fori.
Scienziati del Regno Unito hanno proposto per la prima volta di depositare nanoparticelle d’argento negli strati di trasporto degli elettroni utilizzati nelle celle solari di perovskite per migliorare le prestazioni del dispositivo. Hanno scoperto che una concentrazione “ottimale” di nanoparticelle d’argento può contribuire a migliorare il trasferimento e l’estrazione di carica di una cella di perovskite, nonché la sua efficienza.
I ricercatori della King Abdullah University of Science and Technology (KAUST) dell’Arabia Saudita hanno analizzato le prospettive commerciali delle tecnologie fotovoltaiche tandem perovskite-silicio e hanno scoperto che, per avvicinarle alla maturità del mercato, il loro costo non dovrebbe superare del 30% quello delle controparti in silicio cristallino. La tabella di marcia sottolinea l’importanza di ridurre la degradazione della perovskite e di migliorare la stabilità del prodotto.
In occasione di Energyear, che si è svolto a Milano lo scorso ottobre, pv magazine Italia ha intervistato Stefano Salica, Sales Manager Italy di Longi per il segmento Utility business. Ci ha parlato anche dell’innovazione e miglioramento dei prodotti grazie al costante lavoro di R&S. Parole che trovano conferma nell’ultimo annuncio del produttore relativo ad un’efficienza del 33,9% per la cella solare tandem perovskite-silicio.
Il team di ricerca ha dichiarato che la cella ha anche raggiunto una notevole stabilità termica, in quanto è stata in grado di mantenere il 90% della sua efficienza originale per oltre 1.000 ore. Il dispositivo utilizza un monostrato autoassemblato per stabilizzare l’interfaccia tra l’assorbitore di perovskite e lo strato di trasporto dei fori.
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