Perché l’industria fotovoltaica deve ridurre l’uso dell’argento

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Le celle solari usano l’argento per condurre la carica elettrica fuori dalla cella e nel sistema fotovoltaico. Sebbene ogni cella prodotta oggi richieda solo pochi milligrammi del metallo prezioso, molti studi hanno illustrato come la rapida crescita dell’industria solare potrebbe esaurire gran parte delle riserve d’argento conosciute del mondo prima del 2050.

Anche prima che suonasse l’allarme sulla disponibilità dell’argento, i produttori di celle erano disposti a ridurre comunque il suo uso, poiché si tratta di uno dei materiali più costosi utilizzati per la loro produzione.

Una nuova ricerca dell’universitá australiana UNSW mostra che gli sforzi per ridurre il consumo di argento devono essere notevolmente intensificati per evitare un serio problema di approvvigionamento, in particolare con l’introduzione di nuove tecnologie di tipo n che richiedono più argento rispetto alle celle PERC, che rappresentano ancora oltre l’80% del mercato.

Nell’articolo “The Silver Learning Curve for Photovoltaics and Projected Silver Demand for Net-Zero Emissions by 2050“, recentemente pubblicato sulla rivista scientifica Progress in Photovoltaics, gli studiosi hanno esaminato l’impatto dei diversi sviluppi della tecnologia fotovoltaica sulla domanda di argento.

“I risultati mostrano che l’attuale tasso di riduzione del consumo di argento non è sufficiente a fermare l’aumento della domanda di argento da parte dell’industria fotovoltaica e che il passaggio a tecnologie ad alta efficienza come TOPCon e eterogiunzione (SHJ) potrebbe aumentare notevolmente la domanda d’argento, con un conseguente aumento dei prezzi”, affermano i ricercatori.

La conclusione principale del loro lavoro è che è necessario aumentare gli investimenti nella ricerca e nello sviluppo di tecnologie fotovoltaiche che prescindano dall’uso del prezioso metallo, soprattutto in virtù dei recenti risultati con l’utilizzo alternativo del rame, che i ricercatori giudicano come particolarmente promettenti.

“Mentre il rivestimento in argento richiede un importante cambiamento rispetto alle attuali pratiche di produzione, quello in rame rappresenta un’opportunità promettente per accelerare la riduzione dell’uso di argento nell’industria fotovoltaica, superando al contempo i limiti fisici imposti dalla tecnologia di stampa”, afferma il gruppo di ricerca.

A lungo termine, il riciclaggio dei vecchi moduli solari può essere una fonte significativa di argento. Sono comunque necessari maggiori investimenti e ricerca in questo campo e potrebbero passare ancora diversi decenni prima che il volume di panneli fotovoltaici lavorati ogni anno sia sufficiente a produrre nuovo argento.

Gli scienziati avvertono anche del pericolo di fare affidamento sulla possibilità di aumentare la produzione di argento, ricordando che le risorse di argento più accessibili sono già state sfruttate. Secondo loro, l’apertura di nuove miniere comporterà probabilmente scavi più profondi o la lavorazione di minerali di qualità inferiore, il che implica un maggiore consumo di energia.

Autore: Mark Hutchins

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