Autorizzazioni, avvocato del solare: buon 2022, migliore 2023

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La ripartenza degli impianti a energie rinnovabili grazie al raggiungimento della grid parity, l’interesse crescente per l’agrivoltaico, per la realizzazione di sistemi di accumulo abbinati agli impianti fotovoltaici e, nell’ultimo periodo, lo sviluppo di impianti galleggianti su bacini interni sono i trend principali di questi ultimi mesi, spiega l’avvocato Andrea Sticchi Damiani a pv magazine Italia.

Sticchi Damiani accoglie con favore le novità derivanti dal DL Semplificazioni, ma sottolinea che potrebbero rimanere complessità anche per gli impianti su area industriale. 

“Con la liberalizzazione in area industriale che sembrerebbe non prevedere limite da potenza, il problema sarà sul lato finanziario. Il tema è che l’iper-semplificazione può implicare problemi ad ottenere il finanziamento delle banche. Quindi mi aspetto che anche questi impianti richiederanno titoli autorizzativi, magari con qualche formula innovativa, come ad esempio è stato previsto per la Procedura semplificata (PAS), oggi soggetta a pubblicazione a seguito delle modifiche apportate dal dl 13/2023″, dice Andrea Sticchi Damiani.

La tipica autorizzazione unica o PAUR erano più convincenti per le banche, ma la situazione sta cambiando, spiega l’avvocato. 

“Le PAS, a seguito delle modifiche di recente introduzione, hanno un rinnovato appeal per gli operatori che stanno guardando con maggiore interesse alle aree idonee, intesi quali siti in cui utilizzare lo strumento semplificato della PAS entro certi parametri.”

Positiva anche l’attribuzione della Valutazione di impatto ambientale (VIA) al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) per impianti fotovoltaici sopra i 10 MW e l’introduzione delle aree idonee. “Questo meccanismo ha consentito di superare i pareri negativi delle autorità competenti in materia paesaggio”.

Gli sviluppi positivi non implicano però un superamento completo delle complessità autorizzative.

“Sono stati rilasciate autorizzazioni importanti a livello ambientale, ma credo che il grosso sia ancora da fare soprattutto a livello locale per ottenere l’Autorizzazione unica (AU) regionale. Personalmente ho assistito operatori per ormai quasi 2 GW di impianti autorizzati, ma credo che per almeno 3-4 anni dovranno essere conclusi importanti iter.”

In generale, secondo Sticchi Damiani, le principali difficoltà dell’autorizzazione di nuovi impianti sono dovute all’ostracismo di alcuni enti locali o soggetti terzi che spesso impugnano titoli rilasciati. In questo quadro, il Giudice Amministrativo sta compiendo un’opera di chiarimento al fine di limitare il ricorso di terzi a impugnazioni dal carattere strumentale.

“Le misure di accelerazione ora iniziano a dare i loro primi frutti autorizzativi. Quest’anno sarà meglio dell’anno scorso”.

L’avvocato rileva anche che le differenze locali stanno diminuendo.

“In una prima fase, le Regioni che, nella mia esperienza, hanno dimostrato un atteggiamento virtuoso sono state il Lazio e la Sicilia, regioni nelle quali ho assistito operatori per l’ottenimento di circa 1 GW di autorizzazioni. Un atteggiamento ostile, invece, è stato assunto dalle province pugliesi e solo recentemente, grazie alle novità normative, stiamo ottenendo i primi titoli per grandi impianti. L’ultimo che ho assistito ha ottenuto una VIA favorevole per 100 MW”, dice Sticchi Damiani.

Sottolinea infine che diversi operatori sono interessati a progetti agrivoltaici e, nell’ultimo periodo, si è sviluppato un interesse per il fotovoltaico galleggiante.

Nel primo caso Sticchi Damiani chiede un intervento normativo per una maggiore chiarezza sui presupposti dei progetti agrivoltaici, mentre la seconda ipotesi consente, per altra via, di superare la criticità di consumo del suolo che spesso viene opposta negli iter autorizzativi

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