Ubicazione, settore di attività e occupazione di suolo degli impianti a terra – dati GSE

Share

Questo articolo fa parte di una miniserie su tre aspetti specifici evidenziati dal rapporto trimestrale sul fotovoltaico del GSE sul periodo gennaio-marzo 2023. Il primo articolo sottolineava che mancano i grandi impianti, il secondo articolo analizzava le installazioni per regioni e comuni italiani. Questo parla di ubicazione, settore di attività e occupazione di suolo degli impianti a terra.

Nel primo trimestre dell’anno in corso la potenza degli impianti non a terra è aumentata del 6%, mentre la potenza degli impianti a terra è aumentata di quasi l’1%. A fine marzo 2023 la potenza degli impianti non a terra ha raggiunto 17.676 MW, mentre gli impianti a terra hanno raggiunto una potenza cumulata di 8.481 MW.

In termini di occupazione di suolo degli impianti a terra, in nessuna regione il fotovoltaico occupa più del 0,3% del suolo, a parte in Puglia (0,34%). Seguono Lazio (0,23%), Marche (0,21%) e Abruzzo (0,17%). Livelli più bassi in Trentino-Alto Adige (0,00%), Valle d’Aosta (0,00%) e Liguria (0,01%).

Nel primo trimestre del 2023 sono stati “occupati” un totale di 148 ettari. Guidano Veneto (45,4 ettari), Sicilia (30,3) e Piemonte (23,5).

In termini di settore di attività degli impianti, il residenziale ha visto aumentare di 615 MW a 5.540 MW di potenza cumulata (+12,5%). Industria (potenza aggiuntiva a 206 MW per potenza cumulata di 4.724 MW), terziario (+188 MW a 5.125 MW), produzione di energia elettrica (+58 MW a 8.092 MW) e agricoltura (+26 MW a 2.676 MW) le altre categorie.

Rimane una domanda. L’agricoltura rimarrà la categoria che aggiunge meno potenza anche nei prossimi mesi?

I presenti contenuti sono tutelati da diritti d’autore e non possono essere riutilizzati. Se desideri collaborare con noi e riutilizzare alcuni dei nostri contenuti, contatta: editors@nullpv-magazine.com.

Popular content

Terreni adatti disponibili in Italia quasi il doppio di quelli necessari per FV a terra, dice EBB
26 Luglio 2024 Per ospitare queste capacità, BAA stima che l'Italia avrà bisogno di circa l'1,7% del suo territorio totale entro il 2030 e del 2,7% entro il 2040. Qu...