Nella Provincia di Padova solo il 4% dei terreni è disponibile per l’agrivoltaico

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“Un importante passo verso la tutela ambientale nel padovano: la mappatura completa delle nostre aree agricole di pregio è uno strumento per preservare il nostro patrimonio paesaggistico. L’Ufficio pianificazione, insieme alla Benincà, una società specializzata, ha elaborato questa mappa con attenzione, integrando i più estesi criteri dalle normative territoriali per una gestione sostenibile del territorio”, è come ha presentato il documento la Provincia di Padova.

“Lo strumento, redatto dall’Ufficio Pianificazione dell’ente, consentirà di garantire e proteggere le aree agricole più sensibili, valorizzando il patrimonio paesaggistico della provincia. Lo scopo che ha mosso l’iniziativa è proteggere le zone agricole di pregio, alla luce della legge regionale 17 del 2022, dall’installazione non governata di impianti fotovoltaici a terra, garantendo invece una transizione energetica responsabile.  Il fotovoltaico è importantissimo, non c’è dubbio, ma le soluzioni a consumo/occupazione a lungo termine di suolo vanno attentamente gestite”, ha aggiunto

I comuni hanno trenta giorni per formulare eventuali osservazioni e proposte di miglioramento al piano presentato che verranno sottoposte al Consiglio Provinciale di Padova per l’approvazione ufficiale.

Il lavoro si basa sull’analisi dei documenti di pianificazione territoriale preesistenti, tra cui il Piano Territoriale di Coordinamento Regionale, considerando e integrando i criteri guida riguardanti il patrimonio storico-architettonico, il paesaggio, l’ambiente, l’agricoltura e l’irrigazione.

pv magazine Italia ha posto qualche domanda all’ufficio stampa della Provincia di Padova.

pv magazine Italia: A che percentuale corrisponde il terreno su cui è possibile installare agrivoltaico?
Attualmente, la superficie disponibile per l’installazione di agrivoltaico rappresenta circa il 4% dell’intera area agricola nella provincia di Padova, come riportato nella relazione. Il restante 96% presenta almeno uno dei 24 criteri di pregio definiti.

Non credete possa essere uno svantaggio dal punto di vista energetico limitare così il suolo per il fotovoltaico?
La limitazione del suolo per il fotovoltaico non è considerata uno svantaggio dal punto di vista energetico, poiché esistono numerose alternative per la produzione di energia rinnovabile su superfici meno sensibili. La normativa statale già privilegia l’utilizzo di superfici edificate e individua aree specifiche idonee per l’installazione di impianti fotovoltaici a terra, come ad esempio aree industriali e zone nelle vicinanze di infrastrutture esistenti.

Sulle aree agricole di pregio è sempre escluso il fotovoltaico a terra?
L’individuazione di tali zone non implica automaticamente l’esclusione dei fotovoltaici a terra. Si tratta piuttosto di un indicatore che consente alle autorità competenti di valutare attentamente le richieste di installazione degli impianti, considerando le caratteristiche intrinseche dell’area e il potenziale impatto sull’ambiente agricolo, prima del rilascio delle autorizzazioni.

Che approccio adottate riguardo agli impianti fotovoltaici sui tetti delle strutture agricole?
Si può dire che l’approccio adottato è improntato alla pragmaticità e alla scientificità, e mai ideologico. Basti pensare al Quaderno tecnico per gli impianti di energia rinnovabile, presentato poche settimane fa, nel quale la Provincia di Padova ha messo a disposizione di tutti i Comuni un vero e proprio manuale che fornisce direttive specifiche per l’installazione di vari tipi di impianti rinnovabili sugli edifici residenziali e produttivi, offrendo un’ampia gamma di soluzioni e tecnologie innovative per massimizzare l’efficienza energetica.

Cosa contiene il manuale?
Oltre a nozioni fondamentali sull’energia rinnovabile, procedure autorizzative, tipologie di intervento e indicazioni specifiche per le diverse zone territoriali omogenee, in questo quaderno un intero capitolo è dedicato alle specifiche indicazioni delle più idonee soluzioni nelle varie zone omogenee comunali e in quelle sottoposte a tutela paesaggistica, mentre la parte conclusiva viene riservata alle soluzioni tecnologiche più avanzate ed innovative come pareti verticali in zona agricola, impianti fotovoltaici galleggianti, pavimenti fotovoltaici per marciapiedi, piste ciclabili e piazze, arredo urbano fotovoltaico, turbina eolica su strada. Il Quaderno tecnico della Provincia nasce come stella polare per chiunque sia interessato e coinvolto da impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili.

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