Stoccaggio distribuito in Italia: fatti e numeri

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Secondo le ultime statistiche disponibili pubblicate da ANIE Federazione sulla base di dati estratti dal portale Gaudì dell’operatore di rete Terna, alla fine del giugno del 2023 erano installati 386.039 sistemi di accumulo per 3.045 MW di potenza e 4.893 MWh di capacità massima. Di queste batterie, circa il 99,9% è connesso a un’installazione fotovoltaica e almeno il 99% è basato su tecnologie al litio.

È interessante rilevare, inoltre, che la pur esigua percentuale restante mostra un’incipiente tendenza alla sperimentazione attraverso l’uso di sistemi di stoccaggio come, ad esempio i dispositivi ad aria compressa, le batterie a flusso Vanadio Redox, le batterie al sodio, i sistemi a volano, le batterie ZEBRA e i supercondensatori. La potenza e capacità massima di questi e altri dispositivi innovativi, tuttavia, si attesta rispettivamente ad appena 8,03 MW e 17,61 MWh.

Slancio del mercato

I dati rilevano che, durante i primi sei mesi del 2023, il tasso mensile di crescita dei sistemi di stoccaggio è raddoppiato passando da circa 13.000 unità al mese nel 2022 a 26.000 nei primi mesi del 2023.

Per avere un’idea delle conseguenze di questa crescita basti pensare che alla fine del 2022 la potenza connessa e la capacità massima avevano raggiunto rispettivamente 959 MW e 1.826 MWh, mentre alla fine del marzo del 2023 questi due valori si erano attestati rispettivamente a 2.329 MW e 3,946 MWh.

In assenza di dati conclusivi per il 2023, almeno al momento della chiusura di questa rivista, risulta difficile valutare complessivamente la performance del 2023, così come mettere in pratica il difficile esercizio delle previsioni per i prossimi due anni.

I dati sono alquanto imprevedibili; elaborare stime verosimili con un mercato in piena evoluzione normativa e soprattutto in un contesto geopolitico molto instabile sarebbe come giocare alla roulette russa”, ha dichiarato a pv magazine Italia Vincenzo Ferreri, Vicepresidente di ANIE Rinnovabili e coordinatore del Gruppo di Lavoro Accumuli Small/Medium Size dell’associazione. “Il mercato dei sistemi di accumulo abbinati ad impianti fotovoltaici residenziali si è molto ridimensionato nel 2023. Crediamo che solo la reintroduzione del meccanismo della cessione del credito abbinata alla detrazione fiscale con aliquote tra il 50% ed il 65% potrebbe ravvivarlo”.

Primi segnali di rallentamento

Il volano della crescita della prima metà del 2023 è rappresentato principalmente dall’effetto del Superbonus e di tutta una serie di incentivi offerti da alcune regioni del Nord Italia, che hanno certamente creato le basi per uno sviluppo sostenuto. Tuttavia, vista la mancata proroga del Superbonus, il blocco della cessione del credito e l’esaurimento dei fondi di diversi programmi regionali, non è improbabile che tali cifre siano destinate a calare quando saranno disponibili le statistiche con i dati relativi a tutto il 2023 o, eventualmente, a quelli relativi alla prima metà di quest’anno.

La stessa ANIE Federazione, del resto, ha evidenziato come alcuni segnali di decrescita siano emersi già a partire tra il primo e il secondo trimestre del 2023, dopo ben nove trimestri in cui le nuove installazioni avevano fatto registrare sempre indici di crescita. Ad esempio, il numero complessivo degli impianti è calato del 19%, mentre potenza e capacità sono scese rispettivamente del 15% e del 20%.

Distribuzione geografica

I numeri presentano, inoltre, una fotografia abbastanza differenziata per quello che riguarda le regioni e dimostra, anche in parte, il ruolo che i programmi regionali per lo sviluppo delle batterie hanno avuto per i volumi quelle che occupano la parte alta della graduatoria: la Lombardia con 583 MW/930 MWh, il Veneto con 414 MW-722 MWh e l’Emilia-Romagna con 307 MW-470 MWh.

In seconda fascia, troviamo regioni come Piemonte (260 MW-385 MWh), Lazio (207 MW-335 MW), Toscana (202 MW-329 MWh), Sicilia (182 MW-284 MWh), Puglia (138 MW-235 MWh), Campania (113 MW-187 MWh) e Sardegna (101 MW-144 MWh).

Sotto la soglia dei 100 MW, troviamo poi Friuli Venezia-Giulia (92 MW-154 MWh), Marche (85 MW-121 MWh), Calabria (77 MW-128 MWh), Umbria (74 MW-99 MWh), Abruzzo (71 MW-111 MWh) e Trentino Alto-Adige (60 MW-131 MWh). I  fanalini  di  coda  sono  rappresentati  da  Liguria (41 MW-56 MWh), Basilicata (23 MW-42 MWh), Molise (10 MW-17 MWh) e Valle d’Aosta (6 MW-11 MWh)

 

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