Fotovoltaico è energia, società e lavoro

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“Credo che il fotovoltaico sia la più grande tecnologia mai esistita. Sta guidando la più grande rivoluzione industriale di sempre, grazie alla sua imbattibile competitività economica e grande trasversalità. Abbiamo finalmente il motore che ci permetterà di continuare a creare ricchezza, far crescere l’economia, vivere una vita sempre più facile e comoda, sfruttando le risorse che la Terra ci mette a disposizione senza arrecarle danno”, ha detto Buonfiglio.

La creatrice di The Wire Club sostiene che questo passo in avanti non sia però sufficiente. O meglio: la transizione energetica non può essere l’unico cambiamento all’interno della società. Il fotovoltaico deve essere il motore per una rivoluzione altrettanto importante: quella sociale.

“Il sole è la forma di energia più democratica che esista, accessibile e sfruttabile più o meno ovunque, non si nasconde in giacimenti, non obbliga ad andare in mezzo al mare o inerpicarsi su aspre montagne, e ha raggiunto livelli di competitività economica che nessuna altra risorsa di produzione energetica potrà mai conquistare. È giusto che il fotovoltaico, quindi, guidi non solo un cambiamento di approccio rispetto allo sfruttamento delle risorse naturali, ma anche una rivoluzione sociale dove ogni essere vivente abbia accesso all’energia per soddisfare, quantomeno, i bisogni essenziali di ciascuno di noi”, ha aggiunto Buonfiglio, sottolineando come vi sia un elemento di giustizia sociale nella transizione energetica.

Buonfiglio ha spiegato, tuttavia, che alla transizione energetica e rivoluzione sociale, si aggiungono delle possibilità per il mondo lavorativo. “Il fotovoltaico, e le rinnovabili in generale, hanno la giusta innovatività per rivoluzionare il mondo lavorativo. Un mondo che ha capito che non è sostenibile avere aziende guidate da soli uomini, dove fa carriera chi resta più a lungo in ufficio, rinuncia alle ferie e ritenga che il proprio ruolo nel mondo inizia e finisca alla scrivania”. In altre parole, la transizione energetica dovrebbe facilitare un cambiamento sociale, che poi farà sentire il suo effetto anche sul mercato del lavoro.

Nel suo percorso, i driver di Buonfiglio sono sempre stati due: le energie rinnovabili e la parità di genere. “Sin dal primo giorno del mio percorso lavorativo mi sono dedicata alle energie rinnovabili, sono avvocato e ho sempre lavorato per grandi studi internazionali assistendo i clienti nell’acquisto, vendita, finanziamento e costruzione di impianti alimentati da fonti rinnovabili. Recentemente, la mia passione per lo studio, la ricerca e l’analisi del mercato dell’energia rinnovabile mi hanno portato ad aggiungere, al mio percorso di avvocato, la coordinazione del team di comunicazione, business development e strategic marketing dello studio per cui lavoro, Green Horse Legal Advisory”.

Si tratta, insomma, di un altro caso di una donna che, per cambiare la società in cui vive, vede la propria agenda riempirsi anche di impegni non strettamente lavorativi. Questi sforzi non sono poi così diversi dagli sforzi necessari per compiere la transizione energetica, dove il contributo personale e la partecipazione della società sono due condizioni necessarie per il cambiamento.

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