Transizione 5.0, gli emendamenti “segnalati” nel Decreto-legge PNRR

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I gruppi parlamentari della Camera dei Deputati hanno discusso e segnalato gli emendamenti al Decreto-legge (Dl) PNRR che dovrebbero essere votati a partire dalla prossima settimana. Degli oltre 1.300 emendamenti presentati in origine, sono circa 400 quelli che hanno superato il varco e saranno sottoposti a votazione.

Gli emendamenti che interessano le rinnovabili e in particolare il fotovoltaico sono quelli che modificano il piano “Transizione 5.0” del Dl che, nell’ultima versione pubblicata dalla Camera dei Deputati, è stato spostato dall’articolo 41 del Dl all’articolo 38.

Diversi emendamenti sono “bipartisan”, provengono dunque dall’unione di proposte di maggioranze e opposizione. Generalmente riguardano agevolazioni e semplificazioni nell’accesso ai contributi in conto capitale previsti dal piano “Transizione 5.0”. L’emendamento a prima firma Montemagni (Lega), invece, aggiunge una limitazione alle aree idonee in prossimità di terreni industriali: nei 500 metri dal perimetro dell’impianto non devono trovarsi zone a destinazione residenziale.

Da segnalare poi gli emendamenti che vogliono incrementare gli incentivi per l’agrivoltaico avanzato fino a 1 MW: contributo in conto capitale “al 60 per cento dei costi ammissibili, per tener conto dei maggiori costi a carico degli impianti di piccola taglia”.

Nel dettaglio tra gli emendamenti segnalati che interessano il fotovoltaico rientrano:

  • l’emendamento 38.40 a prima firma Bordonali (Lega) che prevede agevolazioni per impianti fotovoltaici, anche integrati con sistemi di accumulo, operanti in autoconsumo che siano asserviti a stabilimenti di produzione di lingotti, fette idonee alla produzione di celle fotovoltaiche bifacciali a eterogiunzione di silicio o tandem e delle medesime celle;
  • l’emendamento 38.029 (Bergamini, FI) che introduce semplificazioni per impianti fotovoltaici stabilendo, tra l’altro, che anche la realizzazione “ex novo di strutture di sostegno al fine di installare i predetti impianti solari fotovoltaici e termici, quali pensiline, porticati, tettoie” rientra negli interventi di manutenzione ordinaria e non è pertanto subordinata all’acquisizione di permessi, autorizzazioni o atti amministrativi di assenso;
  • l’emendamento 38.030 (Montemagni, Lega) che propone di aggiungere l’articolo 38-bis “Disposizioni per la realizzazione di investimenti in attuazione del PNIEC” che, nei casi di terreni agricoli limitrofi a terreni industriali, affinché vengano considerate aree idonee, impone la condizione per cui “nell’ambito dei 500 metri dal perimetro dell’impianto, non esistano zone a destinazione residenziale”. Tale condizione si applicherebbe anche ai procedimenti in corso alla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto;
  • gli emendamenti 38.91 (Fenu, M5S), 38.92 (Giorgianni, Lega), 38.93 (Tenerini, FI) e 38.94 (Marattin, IV) che rendono cumulabili gli incentivi Transizione 5.0 e Zone Economiche Speciali (ZES);
  • gli emendamenti 38.114 (Schullian, Autonomie), 38.115 (Gadda, IV), 38.116 (Vaccari, Pd), 38.117 (Castiglione, Azione) e 38.118 (Bergamini, Lega) che incrementano gli incentivi per l’agrivoltaico avanzato fino a 1 MW incrementando il contributo in conto capitale “al 60 per cento dei costi ammissibili, per tener conto dei maggiori costi a carico degli impianti di piccola taglia” e la possibilità di presentare il possesso del titolo abilitativo alla costruzione e all’esercizio dell’impianto entro sei mesi dalla data di accoglimento della domanda di aiuto;
  • gli emendamenti 38.132 (Schullian, Autonomie) 38.133 (Bergamini, Lega), 38.134. (Nevi, FI), 38.135 (Vaccari, Pd) e 38.136 (Castiglione, Azione) che intendono facilitare le richieste di connessione alla rete di distribuzione degli impianti fotovoltaici finanziati con la misura “Parco Agrisolare” del PNRR gestendole “con carattere di priorità”. A tal fine l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA) “definisce, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, le modalità con cui il gestore di rete applica tale previsione normativa al fine di garantire l’allaccio alla rete con tempistiche coerenti a quelle di applicazione del decreto di incentivazione”.

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