Uno dei progetti fotovoltaici più significativi di Progetto Verde, azienda di Napoli che opera nel campo della progettazione del paesaggio e delle energie rinnovabili, ha recentemente concluso con successo la procedura di Valutazione di impatto ambientale (VIA). L’approvazione è giunta dopo un percorso particolarmente articolato, contraddistinto da complessità tecniche e istituzionali, ma culminato con due pareri favorevoli da parte dei Ministeri coinvolti.
Lo ha raccontato a pv magazine Italia l’architetto Alessandro Visalli di Progetto Verde, che ha preferito non specificare la regione in cui è collocato il progetto.
Il progetto
Avviato nel 2021, il progetto fotovoltaico aveva inizialmente una potenza di oltre 100 MW su una porzione di territorio abbastanza isolata da centri abitati e relativamente poco visibile dall’intorno. Si tratta di un’unica superficie continua, con unico proprietario. “Ovviamente queste caratteristiche hanno il loro rovescio: una certa, residuale, qualità naturalistica; un paesaggio abbastanza intoccato da infrastrutture”, ha spiegato Visalli.
La visione progettuale ha coinvolto partner come Olio Dante e ha introdotto un modello a doppio investitore, successivamente sfociato nella creazione di una start-up agricola nel 2024, chiamata Oxy Eos. “Grazie a questo approccio, l’impianto fotovoltaico, oltre a produrre elettricità, permette la generazione anche di olio e miele in quantità rilevanti”.
Visalli sottolinea come mitigazioni e compensazioni siano state integrate nel progetto. Tra le iniziative più rilevanti si annoverano un corridoio ecologico di oltre 50 metri di spessore tra due boschetti e la piantumazione di ulivi. “Il 13 % della superficie dedicata a mitigazioni e compensazioni e il numero di olivi produttivi è pari a quello dei pannelli fotovoltaici. Quasi tre milioni di euro di costo del verde, tra produttivo e naturale”.
Pareri in forte ritardo
“Una delle cose più rilevanti e sorprendenti è che il Parere Favorevole del Ministero della Cultura è giunto, in grande ritardo, malgrado il Parere contrario della Soprintendenza competente per territorio. Si legge a pag. 39 del Parere Favorevole del MIC che la Soprintendenza Speciale per il Pnrr, titolare del procedimento dal lato del MIC, ha superato la posizione negativa dell’ufficio competente inserendo le criticità da questo rilevate in termini di richieste di modifica vincolanti. Ovvero in una riduzione di potenza e nella rimodulazione della stazione elettrica (SE)”, ha dettagliato l’architetto.
Visalli spiega che la Soprintendenza aveva richiesto una importante riduzione di impianto, ma nel corso di due tavoli tecnici con il MIC e il Mase è stato raggiunto un diverso equilibrio progettuale condiviso che lo riduceva in misura minore, a fronte di un accurato disegno della mitigazione e compensazioni.
“La Soprintendenza Regionale ai tavoli tecnici non ha partecipato, e l’interlocuzione è avvenuta in modo serrato e diretto solo con la Soprintendenza PNNR. Al termine si è scoperto che la Soprintendenza Regionale non si è sentita vincolata dall’accordo della Soprintendenza PNNR. Probabilmente i sei mesi di ritardo del Parere sono stati impegnati in tali discussioni interne, che hanno avuto termine in un’azione di forza della seconda. E’ una cosa senza precedenti, per quanto ne sia a conoscenza”, dichiara Visalli.
Un iter complesso
Il percorso di approvazione è stato piuttosto impervio. Il progetto ha affrontato numerosi passaggi burocratici, tra cui ripetuti cambiamenti di configurazione e richieste di nuove integrazioni. Particolare complessità ha riguardato la stazione elettrica, la cui posizione è stata modificata più volte a seguito di tavoli tecnici con Terna. Questa riorganizzazione ha comportato un ritardo significativo, causando la ripubblicazione degli atti e il prolungamento delle tempistiche di oltre un anno.
“Dopo sette mesi il procedimento ha avuto la procedibilità. Dopo altri due mesi, il MIC ha chiesto una drastica riduzione di impianto e dopo una concertazione tecnica triangolare abbiamo raggiunto accordo su un nuovo layout che ha sacrificato il 20% della potenza. A maggio 2023 abbiamo presentato l’integrazione volontaria “in minus” e, dopo una richiesta della Regione, ad agosto è emerso un problema sulla posizione della SE, così abbiamo fatto tavoli tecnici con Terna e Mase per definire una nuova posizione condivisa. Ad ottobre la decisione era assunta, ma Terna ha formalmente approvato la nuova posizione solo a gennaio 2024”. Il vicepresidente di Progetto Verde ha affermato che, successivamente, ha presentato la seconda integrazione volontaria e il parere finale del Mase è arrivato dopo 2 mesi, quello del MIC dopo ulteriori 7 sette mesi da questo e il Decreto di VIA, con il concerto dei Ministri, 2 altri mesi dopo.
Conclude con amarezza Visalli, riportando una percentuale altissima di progetti ancora bloccati a livello regionale. “Due ripubblicazioni, un anno perso per spostare la SE. Malgrado questo lunghissimo tempo, nella regione il 90% dei progetti non è stato ancora esitato”, conclude Visalli.
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