Lo studio legale CDRA, con un team guidato dal founding partner Carlo Comandè e dalla partner Serena Caradonna, ha chiarito che, con la sentenza n. 639/2025, è stato annullato il Regolamento CUP della Provincia di Foggia nella parte relativa agli impianti alimentati da fonti di energia rinnovabile (FER).
Il TAR pugliese ha ribadito un principio già affermato in precedenti sentenze della giustizia amministrativa: in base alla normativa vigente di rango primario, per i servizi di rete relativi alla trasmissione dell’energia elettrica e al trasporto del gas naturale – e solo per questi – il CUP è dovuto nella misura minima di 800 euro.
Il Regolamento della Provincia di Foggia, invece, prevedeva una disciplina difforme anche per gli impianti di produzione da FER, introducendo così un aggravio non previsto dalla legge statale.
Oltre all’aspetto economico legato al canone, la sentenza assume rilievo anche sul piano giuridico più generale. Il TAR ha infatti contribuito a rafforzare l’orientamento che qualifica la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili come attività strumentale all’erogazione di un pubblico servizio.
Lo studio legale sottolinea che questa decisione potrebbe avere effetti rilevanti su scala nazionale. Se confermata e seguita da altri tribunali, contribuirà a limitare la frammentazione regolatoria locale, spesso denunciata dagli operatori del fotovoltaico. La certezza del quadro normativo, soprattutto in relazione ai costi e agli oneri imposti dagli enti territoriali, è infatti una condizione imprescindibile per attrarre investimenti e accelerare lo sviluppo degli impianti rinnovabili.
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