Fotovoltaico da 2 MW e trigenerazione per il sito Findus nel Lazio

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Grastim, specializzato nella fornitura di soluzioni ad alta efficienza per l’industria ha integrato la trigenerazione con impianti fotovoltaici e tecnologie di ultima generazione a Cisterna di Latina, presso il sito Findus con cui ha una partnership più che ventennale.

“Grazie all’ottimizzazione dei processi produttivi operata da CSI (Compagnia Surgelati Italiana) e all’impianto fotovoltaico da 2 MW di proprietà Grastim installato nel 2023, sarà dismessa la centrale turbogas da 5,5 MW e verrà installato un impianto di trigenerazione di dimensioni inferiori, di massimo 4,5 MWe e potenza flessibile. I recuperi termici del modulo endotermico saranno integrati con le utenze frigorifere a bassa temperatura tramite un gruppo ad assorbimento”, hanno spiegato Grastim e Findus.

Il nuovo sistema è progettato per garantire un bilanciamento intelligente tra la generazione da fonti rinnovabili e quella da combustibili fossili ad alta efficienza. La trigenerazione fornirà elettricità, calore e freddo. Il modulo endotermico sarà infatti abbinato a un gruppo frigorifero ad assorbimento, così da valorizzare il recupero termico a bassa temperatura per le utenze di raffreddamento, un’esigenza strategica per un sito produttivo del settore surgelati.

I player sottolineano che il nuovo assetto è proprio calibrato per operare in sinergia con l’impianto fotovoltaico del sito. Le due aziende partner hanno spiegato che quello di Cisterna di Latina è il primo stabilimento del Gruppo Nomad Foods, di cui Findus fa parte, a essere dotato di un impianto fotovoltaico. L’iniziativa rientra nella strategia ESG del gruppo, che ha aderito alla campagna internazionale Business Ambition for 1.5°C.

Secondo quanto riportato dalle aziende, l’adozione del nuovo layout energetico garantirà una riduzione dei costi energetici del 30% rispetto alla configurazione precedente.

L’investimento complessivo per questa fase del progetto è pari a 5,2 milioni di euro, che si sommano ai 5 milioni già investiti da Grastim negli ultimi cinque anni. A questi si aggiungono gli oltre 32 milioni investiti da Findus nello stesso periodo per migliorare l’efficienza e la sostenibilità dell’impianto, di cui circa il 15% destinato a interventi specifici su acqua ed energia.

Il nuovo impianto trigenerativo, infine, è progettato per essere “hydrogen ready”, ovvero compatibile con una quota di idrogeno fino al 20% nel mix di alimentazione. Questa apertura tecnologica posiziona il progetto tra i casi più avanzati nel panorama nazionale, in grado di adattarsi progressivamente all’introduzione di vettori energetici alternativi nell’ottica della transizione ecologica.

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