La mobilitazione dell’intero settore delle energie rinnovabili ha dato i suoi frutti: martedì 24 giugno, i deputati hanno respinto a larga maggioranza, con una votazione formale, il progetto di legge sulla programmazione energetica e climatica nazionale per gli anni dal 2025 al 2035 (noto come legge “Gremillet”). 142 deputati hanno votato a favore e 377 contro.

Immagine: Assemblea nazionale - Parlamento francese
Vero e proprio manifesto degli scettici del clima, il PPL è stato ampiamente rielaborato dai membri eletti del Rassemblement National, con l’obiettivo di aumentare significativamente la capacità nucleare della Francia, con il lancio di un secondo programma di sviluppo per 14 EPR (reattore nucleare europeo ad acqua pressurizzata), riducendo al contempo gli obiettivi di diffusione delle energie rinnovabili. Il voto del 19 giugno per una moratoria che blocca tutte le nuove costruzioni di parchi solari ed eolici è stato ampiamente commentato e ha messo in agitazione il settore, già messo alla prova da una serie di inversioni di rotta normative negli ultimi mesi, dall’arrivo di un nuovo bando di gara semplificato per 100-500 kWp all’alleggerimento dell’obbligo di solarizzazione dei parcheggi.
“La bocciatura del progetto di legge sulla programmazione energetica ha permesso di portare alla luce, grazie alla lente di ingrandimento dei media, l’ampio sostegno di cui godono l’energia solare ed eolica nel nostro Paese”, hanno dichiarato i sindacati Enerplan, SER e France Renouvelables, tirando un sospiro di sollievo. Le associazioni di consiglieri locali, i presidenti di regione, gli industriali, la società civile, i rappresentanti degli agricoltori, l’industria delle costruzioni, le ONG per la tutela dell’ambiente e della biodiversità e il settore energetico nel suo complesso hanno condannato all’unanimità il progetto di bloccare lo sviluppo delle energie rinnovabili elettriche in Francia”.
Un sollievo, ma non una vittoria
Mentre il testo deve ora passare in seconda lettura al Senato l’8 e il 9 luglio e il governo ha annunciato la pubblicazione del Programma energetico pluriennale (PPE) per quest’estate, l’organizzazione France Agrivoltaïsme invita alla vigilanza. “Spetta ora al governo e ai rappresentanti eletti cercare un equilibrio tranquillo nel mix energetico francese durante le prossime discussioni sulla programmazione energetica del nostro Paese”, si legge in un comunicato stampa.
Allo stesso modo, Arnaud Gossement, avvocato e professore associato presso l’Università di Parigi I Panthéon-Sorbonne, ritiene che il rischio di una “moratoria leggera” sulle energie rinnovabili non sia stato completamente escluso. Tuttavia, questa moratoria non dovrebbe oscurare il fatto che il progetto di legge, così come è emerso dai dibattiti in prima lettura al Senato e all’Assemblea nazionale, contiene anche una serie di altre misure problematiche“, sottolinea, citando ad esempio la creazione di un unico obiettivo annuale per la produzione di ”energia a basse emissioni di carbonio” non suddiviso per tipo di energia, o la rimozione dell’obiettivo per la quota di energia rinnovabile nel consumo finale di energia.
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