Nel cuore della Valle Olona, tra i comuni di Cairate e Lonate Ceppino (in provincia di Varese), sorge un’area che per decenni ha rappresentato il motore economico della zona: l’ex Cartiera Vita-Mayer e Vima. Oggi, dopo anni di abbandono e degrado, presso questo vasto sito industriale dismesso – circa 650 mila metri quadrati – prende vita la H2 Olona Hydrogen Valley, un progetto che unisce la rigenerazione urbana alla produzione di energia rinnovabile e idrogeno verde.
Il progetto prevede la bonifica dell’area, un tempo animata dai treni merci e dalle attività produttive della cartiera (chiusa nel 1977), la valorizzazione degli spazi e la creazione di un ecosistema verde dove aziende innovative, università e centri di ricerca possano collaborare lungo tutta la filiera dell’idrogeno.
Nella nota stampa di Expand, promotore del progetto, si spiega che al centro della Hydrogen Valley verrà installato un grande parco fotovoltaico dedicato, che fornirà l’energia necessaria per alimentare un impianto di elettrolisi da 2 MW, capace di produrre fino a 102 tonnellate di idrogeno verde all’anno. L’impianto sarà supportato da un sistema di accumulo energetico (BES) da 100 MW, che consentirà di sfruttare al massimo l’energia solare prodotta anche nelle ore notturne, garantendo continuità e stabilità alla produzione.
Il processo è pensato per essere completamente sostenibile: l’energia prodotta dal fotovoltaico alimenta l’elettrolizzatore, che trasforma l’acqua in idrogeno e ossigeno. L’idrogeno, privo di emissioni di CO2, sarà destinato a diversi settori strategici – dalla mobilità sostenibile all’industria locale – mentre l’ossigeno verrà recuperato e riutilizzato, ad esempio negli impianti di depurazione o in ambito sanitario, evitando sprechi e dispersioni in atmosfera.
Expand spiega che la H2 Olona Hydrogen Valley non è solo un progetto energetico, ma anche un’opportunità di rigenerazione sociale ed economica poichè la bonifica dell’area restituirà spazi verdi e sicuri alla comunità, valorizzando il fiume Olona e il patrimonio storico locale.
“H2 Olona Hydrogen Valley è parte integrante di Land.Italy, un progetto più ampio, sviluppato da Expand, orientato alla decarbonizzazione e alla produzione di energia verde in Italia, contribuendo di fatto al recupero e alla rigenerazione urbana di oltre 45 milioni di metri quadrati di aree industriali dismesse e degradate: 20 milioni metri quadrati, il 45% del totale, sono destinati alla produzione di energia rinnovabile per una potenza nominale di oltre 900 MW, mentre 25 milioni metri quadri, il 55% del totale, sono invece dedicati alla riforestazione e alla generazione di crediti di carbonio”, ha precisato Expand.
L’intervento è stato sostenuto da finanziamenti PNRR pari a 11,5 milioni e da una rete di partner pubblici e privati.
“La sfida di H2 Olona Hydrogen Valley è ambiziosa, ma ben definita: dimostrare che è possibile riconvertire un’area industriale dismessa trasformandola in nodo strategico per la transizione energetica, facendo dialogare pubblico e privato, ambiente e impresa, passato e futuro. Un modello replicabile, capace di ispirare altri territori e di fare della rigenerazione un’opportunità concreta per crescere e innovare”, ha dichiarato Cristian Vitali, Ceo di Expand.
Inoltre, grazie alla vicinanza dell’impianto di depurazione Alfa, è previsto lo sviluppo di un secondo impianto pilota (UptoH2) che permetterà di incrementare la produzione di idrogeno fino a 500 tonnellate all’anno, sfruttando i fanghi prodotti dal depuratore con un’innovativa tecnologia di idrolisi, sempre senza emissioni. Le collaborazioni in questo caso sono tra Clean Carbon Conversion, il cluster lombardo dell’Idrogeno LE2C (Lombardy Energy Cleantech Cluster), l’Università di Bergamo e altre aziende
attive nell’ambito della produzione di Idrogeno come Milani, Omeco, Simplify, Mabproject, Ing e BPSEC.
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