Rapporti UE-USA e meteo: rischi per prezzi dell’energia, ragione della volatilità, dice Sommer di Axpo

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Come nei mesi precedenti, nelle ultime settimane i prezzi dell’energia sono stati influenzati dalle condizioni meteorologiche e dalla situazione politica e geopolitica. Questi fattori si sono compensati a vicenda, mantenendo i prezzi entro intervalli piuttosto ristretti. Lo spiega nel suo rapporto mensile Andy Sommer, team leader Fundamental Analysis, Modelling & Meteorology presso Axpo Solutions.

“Per quanto riguarda l’elettricità, dopo un giugno torrido, le temperature nell’Europa centrale e occidentale sono tornate alla normalità nel mese di luglio. Sebbene ciò sia avvenuto con un apporto di energia eolica e solare inferiore alla media, ha comunque portato a un certo recupero dei bilanci idrologici. Ciò ha consentito di riprendere il corretto raffreddamento delle centrali nucleari in Francia e Svizzera, contribuendo a riportare la produzione di energia nucleare francese a uno dei livelli più alti per questo periodo dell’anno dal 2017”, ha detto Sommer.

La produzione di energia termica ha registrato solo lievi aumenti, dato le debolezze del consumo di elettricità in Europa, intorno ai livelli del 2024.

“Anche per quanto riguarda il gas, la domanda è rimasta debole. Oltre ai fattori sopra citati e nonostante la sua posizione già forte rispetto al carbone, il consumo industriale di gas non riesce a migliorare nell’attuale situazione di stagnazione economica. Grazie a ciò e al graduale aumento della capacità di esportazione di GNL dal Nord America, lo stoccaggio è proseguito a un ritmo costante per tutto il mese di luglio, con le scorte dell’UE che hanno ridotto il deficit rispetto alla media quinquennale da 100 TWh a 84 TWh all’inizio di agosto”, ha scritto l’analista di Axpo Solutions.

Tuttavia, continua la nato, gli attuali bassi livelli di stoccaggio del gas continuano a rappresentare un rischio rialzista per il prossimo inverno.

“Per garantire scorte adeguate in vista della stagione, l’Europa fa affidamento sulla disponibilità continua di GNL dagli Stati Uniti e non può permettersi un picco della domanda interna. Di conseguenza, il mercato rimane molto sensibile agli sviluppi meteorologici avversi. Condizioni climatiche calde e secche in Europa, ad esempio, potrebbero minacciare di ridurre la produzione di energia nucleare, mentre le tempeste atlantiche potrebbero rappresentare un rischio per le esportazioni energetiche degli Stati Uniti”, ha aggiunto Sommer.

Gli accordi europei sulle tariffe di importazione statunitensi, fissate al 15% per l’UE e al 10% per le merci provenienti dal Regno Unito, hanno portato un primo sollievo, ma l’incertezza rimane elevata. Sommer ha ricordato che gli accordi includono altri elementi, come l’acquisto da parte dell’UE di energia statunitense per un valore di 750 miliardi di dollari in 3 anni e l’impegno a investire 600 miliardi di dollari negli Stati Uniti entro il 2029.

Sommer sottolinea poi che tutti i paesi membri dell’UE debbano approvare l’accordo.

“Un altro fattore di incertezza è la minaccia degli Stati Uniti di applicare dazi secondari agli acquirenti di energia russa. Ciò ha fatto aumentare i prezzi del gas verso la fine di luglio, aggravati dal temporaneo aumento dei prezzi del petrolio, in un contesto di rischio di contrazione dei mercati energetici”, ha detto Sommer.

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