Con Decreto MASE n. 468 del 22 dicembre 2024 è stato autorizzato il progetto Ostiglia Bess presentato dalla società Hpsp Cingoli che prevede un impianto di accumulo da 249 MW e 332 batterie container a Ostiglia, in provincia di Mantova.
Il Comitato “Cittadini per l’Ambiente” ha però fatto ricorso al Tribunale amministrativo regionale del Lazio per il BESS che ha ottenuto l’appoggio dell’amministrazione comunale. Le principali opposizioni dei cittadini riguardano la mancanza di trasparenza e informazione preventiva alla popolazione, le difficoltà di accesso ai documenti progettuali da parte dei cittadini, i possibili rischi ambientali e di sicurezza e l’impatto acustico e visivo nell’area.
A pv magazine Italia Alessandro Incorvaia, consigliere d’opposizione del Comune di Ostiglia, ha dichiarato: “Io ho seguito inizialmente la parte in Consiglio comunale, poi è stato il comitato cittadini per l’ambiente che ha gestito la questione del ricorso al TAR e successivo ritiro a causa delle minacce dei legali di Cingoli in merito all’utilizzo di documentazione coperta da segreto aziendale”.
“Siamo stati costretti a questo passo perché abbiamo subito pressioni e diffide molto pesanti”, ha dichiarato ufficialmente il presidente del Comitato, Franco Chiavegatti. “La ditta che ha proposto l’impianto ci ha paventato una causa civile con richiesta di danni per 200 milioni di euro. E l’amministrazione comunale, con un comportamento decisamente ambiguo, non ci ha sostenuti”.
Chiavegatti in una nota spiega che il Sindaco ha risposto alla critica del Comitato Cittadini per l’Ambiente che lo ha accusato di “doppiezza” in merito alla vicenda del BESS evidenziando che la giunta “non ha tenuto alcun comportamento ambiguo” e ribadendo che il Comitato “deve assumersi le sue responsabilità” perché ha commesso un errore rispetto “alla legittimità” dei documenti usati e presentati in tribunale per il suo ricorso.
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